Nuovo test italiano boccia queste due marche di pasta al supermercato: quello che contengono non fa bene

Cosa c’è nei due marchi di pasta bocciati dal test de Il Salvagente per aver ottenuto risultati così preoccupanti? Scopriamolo insieme.

Rigatoni
Nuovo test italiano boccia queste due marche di pasta al supermercato: quello che contengono non fa bene (Inran.it)

La pasta è uno degli alimenti simbolo della cucina italiana, ormai esportata e consumata in tutto il mondo. Basti pensare che nel Bel Paese il consumo pro capite di pasta si aggira attorno ai 23 chili l’anno, corrispondenti a un consumo nazionale di circa 3,5 tonnellate di prodotto. E anche altri Paesi come la Tunisia (17 kg), il Venezuela (15 kg) e la Grecia (12,2 kg) non sono da meno.

Data l’ampia diffusione di questo prodotto, insomma, molte associazioni di consumatori si occupano quotidianamente di valutarne la qualità. Tali analisi prendono in considerazione vari fattori, dalla qualità dei grani fino al processo di produzione, dal gusto ai valori nutrizionali. Soprattutto per quanto riguarda la qualità della materia prima (il grano) in commercio troviamo marchi più o meno validi.

Pasta Conad e pasta Garofalo: le tracce di glifosfato non sono un buon segno

Mezze maniche Conad
Le mezze maniche rigate n° 84 Conad sono 1 dei 2 marchi di pasta in cui sono state rilevate tracce di glifosfato (Inran.it)

Secondo un’analisi condotta dalla rivista Il Salvagente, ad esempio, in commercio si trovano 2 marchi di pasta che presentano un problema piuttosto grave: la presenza di tracce di glifosfato. Ma cosa significa? Il glifosfato è un erbicida usato in tutto il mondo ormai da anni. Basti pensare che in Italia è stato introdotto negli anni ’70 ed è utilizzato ancora oggi.

Trovarne traccia sul prodotto finale, però, non è di certo una buona notizia. Il glifosfato può infatti avere effetti negativi sulla nostra salute, tanto da essere considerato “potenzialmente cancerogeno” e per questo tutti i prodotti che lo contengono andrebbero evitati. Tra questi figurano 2 dei 14 marchi di pasta analizzati dal Salvagente: le mezze maniche rigate n° 84 a marchio Conad e le mezze maniche rigate 32 a marchio Garofalo.

Da dove provengono i grani usati per produrre la pasta

Le prime impiegano grani provenienti dall’Italia e dall’UE, ma anche da fuori l’Unione Europea, dove i controlli alimentari sono meno stringenti. Le Garofalo, invece, usano grani italiani e australiani. In entrambi i casi sono state trovate concentrazioni di 0,070 mg/kg di glifosfato, mentre altri pesticidi sono assenti.

Ciò che stupisce maggiormente è come si tratti di 2 marchi molto conosciuti e dalla reputazione salda. Conad, in effetti, tiene molto alla soddisfazione del cliente, mentre Garofalo si occupa di pasta ormai dal 1789, cioè dall’anno della Rivoluzione francese!

Prima della pubblicazione dei risultati le due aziende sono state contattate, ma Conad ha replicato affermando che si tratta di valori che rientrano nei limiti di legge, mentre Garofalo ha effettuato nuovi test che hanno dato risultati negativi per il glifosfato. Insomma, a chi bisogna credere?

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