Come viviamo incide anche su quanto viviamo, nonostante un patrimonio genetico sfavorevole: è questo ciò che emerge da un recente studio.
Uno studio internazionale recentemente pubblicato sulla rivista BMJ Evidence-Based Medicine rivela che adottare uno stile di vita sano può notevolmente aumentare l’aspettativa di vita, anche per coloro che hanno una predisposizione genetica sfavorevole. L’analisi, che ha coinvolto oltre 350,000 individui, ha esaminato come le abitudini quotidiane possano influenzare la longevità, indipendentemente dalla genetica.
Il peso delle abitudini di vita sulla genetica
La ricerca ha dimostrato che le abitudini di vita hanno un impatto maggiore sulla longevità rispetto alla predisposizione genetica. I partecipanti sono stati classificati in base al loro profilo genetico e alle loro abitudini di vita.
Coloro che seguivano uno stile di vita dannoso presentavano un rischio di morte prematura (prima dei 75 anni) superiore del 78% rispetto a quelli che adottavano uno stile di vita sano. Al contrario, i fattori genetici aumentavano le probabilità di una morte precoce solo del 21%.
Forse l’aspetto più rilevante dello studio è che adottare uno stile di vita sano può portare ad un importante aumento dell’aspettativa di vita. In particolare, si stima che le persone con predisposizioni genetiche sfavorevoli possano guadagnare fino a 5,2 anni di vita adottando abitudini salutari. Questo dimostra che anche chi è geneticamente a rischio può migliorare notevolmente la propria longevità attraverso scelte di vita positive.
Seguire un’alimentazione equilibrata, fare attività fisica regolarmente, e la riduzione del consumo di alcol e tabacco potrebbe quindi avere un impatto significativo sulla riduzione dell’influenza dei fattori genetici sulla durata della vita umana.
Per questo è importante promuovere uno stile di vita sano già in tenera età. È fondamentale adottare delle sane abitudini già da bambini. Al giorno d’oggi, i ragazzi sono sempre più sedentari, passano molto tempo davanti alla TV o a giocare con i videogiochi.
Bisogna invece spronarli a fare attività fisica e a mangiare sano. Così è molto più semplice mantenere uno stile di vita nel corso della propria esistenza e sobbarcare una genetica sfavorevole che può compromettere la durata e la qualità della nostra vita.
Questa scoperta rafforzano l’idea che le politiche sanitarie dovrebbero concentrarsi tanto sulla prevenzione quanto sulla cura, promuovendo attivamente stili di vita sani tra tutta la popolazione.
Aurora De Santis