Uno studio pubblicato sulla rivista Lancet mette in luce un aspetto della scuola che non conoscevamo: andarci fa bene alla salute.
Una recente ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Lancet ha messo in luce il potente impatto che la scuola può avere sulla salute degli studenti. Secondo questo studio, completare un ciclo di istruzione primaria, secondaria e superiore equivale a fornire al proprio corpo un’alimentazione sana per tutta la vita, riducendo il rischio di morte del 34% rispetto a coloro che non hanno affrontato lo stesso percorso scolastico.
Scuola e salute: la correlazione che nessuno si aspettava
Secondo i dati dello studio, ogni anno di istruzione a tempo pieno si traduce in una diminuzione del rischio di mortalità del 2% negli adulti. Questo perché l’educazione superiore apre le porte a opportunità lavorative migliori, redditi più alti, accesso a cure sanitarie di qualità ed una maggiore consapevolezza sulla salute. Inoltre, favorisce lo sviluppo di relazioni sociali che possono influenzare positivamente la nostra vita.
Interessante anche il fatto che gli effetti positivi dell’istruzione sembrano accompagnare le persone per tutta la vita. Ulteriori studi suggeriscono forse che siano le donne a beneficiare maggiormente dell’istruzione, sembra che abbia un impatto più duraturo nel tempo rispetto agli uomini. Lo studio è ancor più interessante in quanto sembra che la scuola faccia bene a tutti, indistintamente dall’appartenenza ad una classe sociale piuttosto che ad un’altra e i risultati non sono influenzati nemmeno dal Paese in cui si vive. In modo univoco, ci sono dei cambiamenti positivi quando si va a scuola e che impattano sul benessere e sulla longevità.
Ciò ci fa comprendere quanto sia importante che la scuola sia accessibile per tutti, indipendentemente da tutto. L’istruzione dovrebbe essere garantita a tutti, al di là del reddito. Infatti, nonostante progressi importanti negli ultimi decenni nel ridurre il numero di bambini che non frequentano la scuola primaria, l’accesso all’istruzione rimane limitato per milioni di bambini in tutto il mondo. Ci sono ancora 750 milioni di adulti che non sanno né leggere né scrivere, mentre quasi 260 milioni di bambini non frequentano la scuola. È un problema diffuso soprattutto in Asia meridionale e in Africa.
Aurora De Santis