Dormire bene è importante per la nostra salute, ma si deve ancora farlo per 8 ore a notte oppure no? Qualcosa è cambiato rispetto al passato.
Dormire 8 ore è davvero il segreto per godere di una salute di ferro? Mentre questa credenza è diffusa in tutto il mondo, alcuni ricercatori con un occhio puntato su dati scientifici attuali, hanno iniziato a mettere in dubbio questa norma apparentemente universale.
Dormire per 8 ore è indispensabile oppure no?
Consideriamo il Giappone, dove la notte si accorcia e il tempo di lavoro si allunga, eppure, nonostante si dorma meno rispetto agli standard occidentali, la popolazione sembra godere di una salute invidiabile. Uno studio recente ha monitorato i modelli di sonno e ha scoperto che i giapponesi chiudono gli occhi circa 25 minuti in meno rispetto agli americani e 40 minuti in meno degli olandesi.
Ed ecco che entra in gioco il paradosso sonno-salute. Da un lato abbiamo una cultura che incoraggia a dormire per 8 ore ogni notte come elisir di lunga vita, dall’altro una realtà in cui meno ore di riposo non sembrano intaccare il benessere delle persone. I fattori che influenzano questa dinamica sono diversi e vanno dalla dieta alla cultura. Gli americani, per esempio, tendono ad un’alimentazione più ricca di carne rossa, latticini e snack ipercalorici, mentre i giapponesi privilegiano pesce, frutta e verdura, con porzioni generalmente più contenute. Ma l’alimentazione da sola non spiega tutto, e qui entra in gioco l’atteggiamento culturale verso il sonno.
In Giappone, dormire meno è spesso visto come un segno di virtù, un lusso che si può concedere solo dopo aver completato i propri doveri. Dunque, dormire poco diventa un pregio in quanto significa che si è estremamente produttivi. Uno studio canadese-giapponese ha deciso di indagare ulteriormente, reclutando centinaia di studenti universitari per registrare le loro abitudini di sonno e le loro convinzioni sulla relazione tra sonno e salute. I risultati? Gli studenti giapponesi non solo dormivano meno, ma segnalavano anche meno malanni rispetto ai colleghi canadesi.
Possiamo quindi arrivare alla conclusione che la relazione tra il sonno e la salute non è un dogma incrollabile, ma una realtà flessibile, che si adatta alle convinzioni e ai contesti culturali di ognuno di noi. Quindi, mentre il dibattito scientifico sulle ore di sonno ottimali continua, la vera chiave di lettura potrebbe essere semplicemente ascoltare il proprio corpo e la propria mente, trovando il ritmo di riposo che più si allinea con il proprio stile di vita e le proprie esigenze individuali.
Aurora De Santis