Lo studio ENEA dell’Università di Roma Tor Vergata ha fatto luce su una correlazione importante tra il virus Sars-CoV-2 e polveri sottili.
I dati di ENEA, uno studio condotto dall’Università di Roma Tor Vergata, ha sottolineato una stretta connessione tra le particelle sottili nell’aria e la proteina Spike del virus SARS-CoV-2, responsabile del Covid. I risultati, che descrivono l’interazione tra le polveri sottili e il virus, sono stati divulgati sulla rivista online Science of The Total Environment e sono parte del progetto Pulvirus.
Come tutti ci ricordiamo, durante la fase iniziale della pandemia, la Lombardia e l’intera area della Pianura Padana sono state maggiormente colpite dall’infezione virale rispetto al resto del Paese. Ma come mai il Covid ha cominciato a diffondersi proprio da questa regione italiana? La risposta potrebbe essere l’inquinamento.
Infatti, si tratta di uno dei territori in cui l’aria è più inquinata, così gli scienziati hanno comunicato a considerare una possibile correlazione tra poveri sottili e Sars-CoV-2. La stessa osservazione può essere fatta anche sul focolaio in Cina, uno dei Paesi più inquinati al mondo. Secondo lo studio, il virus quindi potrebbe essersi diffuso attraverso le polveri sottili presenti nell’aria.
Lo studio ha iniziato confermando la presenza del genoma del virus responsabile della Covid-19 su almeno il 50% dei campioni di filtri per il PM2.5 (polveri sottili) raccolti a Bologna nell’inverno del 2021. Successivamente, sono state create delle simulazioni al computer usando il supercalcolatore CRESCO6. I dati emersi hanno messo in luce che i glicani (ovvero gli zuccheri) sulla superficie della proteina Spike svolgono un ruolo cruciale nell’interazione tra virus e polveri sottili.
Nonostante questi risultati, per il momento le simulazioni non consentono di valutare appieno se queste interazioni siano abbastanza stabili per trasportare il virus nell’atmosfera o se lo stesso mantenga la sua proprietà infettiva dopo il trasporto.
Lo studio quindi continuerà, in quanto i dati che potranno essere raccolti potrebbero aiutare a contrastare la diffusione del Covid o di altre patologie trasmesse per via aerea. È di fondamentale importanza capire se attraverso le polveri sottili alcuni virus possano diffondersi e creare pericolose epidemie.