Una nuova frontiera per la medicina: grazie all’Intelligenza Artificiale si può diagnosticare l’autismo già a 2 anni.
In questo periodo, l’Intelligenza Artificiale è un tema molto ricorrente. La tecnologia sta avanzando sempre di più e con essa anche l’I.A. sta facendo moltissimi passi avanti. Grazie a questo, infatti, la medicina sta migliorando a vista d’occhio e, quasi ogni giorno, riusciamo ad avere notizia di risultati molto promettenti di studi in diversi campi. In questi giorni, è stata presentata una ricerca che potrebbe aiutare tantissime persone a ricevere una diagnosi di autismo già in tenera età.
L’Intelligenza Artificiale potrà diagnosticare l’autismo già nella fascia di età tra i 2 e i 4 anni
Una ricerca innovativa presentata al meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA). I risultati sono incredibili, lo studio promette una diagnosi precoce dell’autismo grazie all’utilizzo di un sistema di Intelligenza Artificiale (AI). Il responsabile della ricerca, Mohamed Khudri dell’Università di Louisville, nel Kentucky, ha illustrato il nuovo approccio che si basa sull’analisi di immagini di risonanze magnetiche cerebrali specifiche.
Il sistema di intelligenza artificiale sviluppato dagli esperti dimostra un’elevata precisione nella diagnosi dell’autismo in bambini dai 2 ai 4 anni, raggiungendo un tasso di precisione straordinario del 98,5%. La tecnologia utilizza la risonanza con tensore di diffusione, una tecnica avanzata di risonanza magnetica che sfrutta il movimento delle molecole d’acqua nei tessuti cerebrali per ottenere immagini tridimensionali. Questa modalità permette di visualizzare le connessioni tra le diverse aree del cervello.
Il co-autore dello studio, Gregory Barnes, ha spiegato che l’autismo è principalmente una condizione legata a connessioni improprie all’interno del cervello. La tecnologia DT-MRI (diffusion tensor magnetic resonance imaging) riesce a catturare queste connessioni anomale, fornendo una chiara comprensione dei sintomi comuni nell’autismo.
Il team di ricerca ha applicato la metodologia a scansioni cerebrali di 226 bambini tra i 24 e i 48 mesi. L’insieme dei dati includeva le scansioni di 126 bambini con autismo e 100 bambini con sviluppo normale. La nuova tecnologia ha dimostrato una sensibilità del 97%, una specificità del 98% e un’accuratezza complessiva del 98,5% nell’identificare i bambini con autismo.
Khudri ha sottolineato l’importanza di questo approccio innovativo, infatti individuare precocemente l’autismo nei bambini potrebbe permettere interventi terapeutici prima dei tre anni, con la prospettiva di migliorare i risultati, inclusa la possibilità per i pazienti affetti da autismo di raggiungere una maggiore indipendenza ed un quoziente intellettivo più alto, risultati che sono difficili da ottenere quando la diagnosi arriva quando i bambini sono più grandi o i pazienti già adulti.