Abbiamo appena aggiornato la classifica dei migliori ospedali in Italia: scopriamo subito insieme quali sono le strutture più affidabili.
Sentiamo spesso parlare di malasanità in Italia, ma in pochi sanno che sul nostro territorio ci sono anche strutture d’eccellenza, in cui lavorano professionisti importantissimi in ambito medico. Il PNE (Piano Nazionale Esiti) ha recentemente esaminato ben 1.400 ospedali italiani e, prendendo in considerazione diversi parametri, ha stilato una lista delle migliori strutture ospedaliere presenti sul territorio.
Secondo il PNE del 2023, si è registrato un aumento significativo dei ricoveri nel 2022 rispetto all’anno precedente, con un aumento di 328.000 ricoveri. Questa ripresa delle attività ospedaliere, dopo l’emergenza Covid, è stata particolarmente rilevata nelle strutture che si occupano di interventi programmati e diurni.
In totale, nell’arco di tre anni, compreso tra il 2020 e il 2022, si è osservata una diminuzione stimata dell’attività ospedaliera rispetto ai livelli registrati nel 2019, con una perdita di circa 3,8 milioni di ricoveri. Lo studio è stato effettuato misurando 195 indicatori, suddivisi in 170 che riguardano l’assistenza ospedaliera (di cui 66 incentrati sugli esiti/processi, 88 sul volume e 16 sull’ospedalizzazione) e 25 riferiti all’assistenza territoriale, valutata indirettamente attraverso misure di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (7) e accessi impropri al pronto soccorso (4).
Secondo lo studio, ci sono alcuni ospedali d’eccellenza in Italia. Troviamo, tra i primi l’Humanitas di Rozzano (Milano) e l’azienda ospedaliera universitaria delle Marche ad Ancona. Entrambi gli ospedali continuano a distinguersi come le strutture riferimento per la fornitura delle cure più eccellenti in Italia. Hanno ricevuto valutazioni eccezionali dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) in almeno sei aree cliniche diverse, tra cui parti, infarti, tumori, e problemi osteomuscolari.
Otre a questi due ospedali, ritenuti quindi i migliori in Italia, nella classifica troviamo a seguire l’Humanitas Gavazzeni di Bergamo e l’Humanitas Mater Domini di Castellanza (Varese), anch’essi con valutazioni di spicco. Altri ospedali di prestigio che si sono distinti per le loro prestazioni eccellenti sono il Gemelli di Roma ed il Careggi di Firenze.
Questo studio effettuato sulle prestazioni dei diversi ospedali italiani non è utile solo per i pazienti, ma per la sanità stessa. È infatti emerso che alcuni ospedali hanno dei reparti eccellenti, ma altri reparti (nella stessa struttura) sono molto carenti e di bassa qualità. È quindi importantissimo analizzare le prestazioni degli ospedali nel Sistema Sanitario Nazionale. I risultati dello studio del PNE possono rivelare le sfide e le carenze dell’assistenza sanitaria, così da poter identificare e correggere tutte quelle mancanze che ci sono al giorno d’oggi.
Per quanto riguarda l’oncologia, sono considerati quattro gli ospedali migliori: Policlinico Gemelli di Roma, Ospedale di Mestre, Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi di Ancona e Aou di Padova. Nell’area cardiovascolare, sono state valutate 562 strutture, ma solo 55 di esse sono state in grado di soddisfare tutti e sei i parametri considerati. Solo l’Aou Careggi di Firenze è stata valutata come “molto alta” in termini di qualità, mentre altre 17 strutture hanno raggiunto una valutazione “alta”.
Riguardo alla celerità nell’accesso all’angioplastica coronarica (Ptca) in casi di infarto, l’indicatore principale per valutare le prestazioni ospedaliere, la proporzione di interventi eseguiti entro 90 minuti è rimasta complessivamente stabile nel periodo triennale. Questo indicatore è passato da un valore mediano del 56% nel 2020 al 57% nel 2022.
Per quanto riguarda gli infarti, nella lista delle strutture con le proporzioni più elevate di angioplastiche rapide, emergono 10 ospedali, tra cui: la Casa di Cura Città di Lecce, l’Ospedale degli Infermi a Ponderano-Biella, l’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini a Catanzaro e il Policlinico Tor Vergata a Roma.
Per quanto riguarda il numero di ricoveri per bypass aorto-coronarico, gli standard ospedalieri richiedono un numero minimo di 200 interventi di bypass all’anno. Nel 2022, è stata osservata una diminuzione del numero di strutture che superano questa soglia, passando da 15 nel 2021 a solamente 11, tra le quali troviamo: il Policlinico Gemelli a Roma, l’Ospedale di Treviso, il Policlinico Universitario Campus Biomedico a Roma, l’Ospedale del Cuore G. Pasquinucci a Pisa e l’Ospedale Civile di Legnano in provincia di Milano.