Quando il cuore comincia a battere più velocemente, le preoccupazioni tendono sempre ad aumentare. Ma la medicina sa cosa fare, continua a leggere.
Il cuore è il primo organo vitale per gli esseri viventi sulla faccia della terra: se esso comincia a dar segnali c’è qualcosa che non va. Parliamo, ad esempio, di un elevato aumento dei battiti. Questo sintomo prende il nome di tachicardia e consiste nel superare i 100 battiti al minuto in condizioni di riposo.
E’ necessario agire prontamente affinché essa non peggiori. Sono sempre in miglioramento ed avanzate le cure per il cuore e tenerlo sotto controllo è uno dei principali obiettivi della medicina ed anche della scienza. Si effettuano continui studi sulle condizioni cardiache che attraverso il pompaggio del sangue nelle vene e nelle aorte permette di vivere.
Negli Stati Uniti è stata effettuata una dettagliata ricerca per prevenire i sintomi di infarti attraverso l’utilizzo di uno spray nasale. Questo studio è stato messo in atto dall’American Heart Association ed ha ancora bisogno della definitiva accettazione della Food and Drug Administration americana.
Al momento si tratta di un tipo di farmaco sperimentale somministrato su alcuni pazienti che hanno partecipato a diverse analisi. Nei risultati è emerso un miglioramento in circa mezz’ora dopo l’aumento dei battiti cardiaci.
Negli Stati Uniti 1 persona su 300 soffre di disturbi cardiaci con improvvisi attacchi che possono sfociare in infarti. Secondo le parole del responsabile James E. Ip, “questa è una nuova ed entusiasmante novità per i pazienti che necessitano di trattare in maniera autonoma e sicura l’attività cardiaca accelerata”.
Questo innovativo farmaco si chiama etripamil e sarebbe capace di ridurre del circa 30% i battiti cardiaci del cuore. Lo spray riuscirebbe a rallentare la conduzione elettrica attraverso il nodo atrioventricolare grazie anche all’aiuto del nervo vago . Hanno studiato il suo effetto su pazienti tenuti sotto controllo tramite un elettrocardiogramma fino alle 5 ore successive l’attacco di tachicardia.
Tra le persone che si sono sottoposte alle prove del farmaco-spray, circa il 60% ha sostenuto che i ritmi cardiaci sono tornati alla normalità in poco più di mezz’ora. Tra gli effetti collaterali che si sono registrati sono emersi vari casi di congestione nasale o rinorrea.
Un ottimo studio per poter guardare il futuro sempre con maggior fiducia per problemi che una volta potevano considerarsi difficili da risolvere grazie anche alla partecipazione dei pazienti.