L’inquinamento aumenta anche in base a quello che consumiamo a tavola: la carne è un grande dispendio di energie
Estremizzando, si può dire che scegliere ciò che mangiamo è un atto politico. Classico esempio sono i vegetariani che imboccano questa strada spinti dalla convinzione che non è giusto mangiare animali. E chissà che nei prossimi anni, quando la questione climatica sarà sempre più sentita, più persone abbracceranno questa abitudine alimentare. La produzione e il consumo di cibo, infatti, va a impattare sull’inquinamento. È sia causa (insieme ad altri fattori) ma anche effetto.
Secondo una ricerca pubblicata su Nature Food e coordinata dagli scienziati del Global Footprint Network che si sono avvalsi della collaborazione di esperti del sistema alimentare, ciò che ogni giorno mangiamo è determinante nel calcolo dell’impatto ambientale delle attività umane. La ricerca, che ha un arco temporale di dieci anni, ha evidenziato che nei Paesi dell’Unione europea l’impatto è quasi un terzo e i residenti in questa area chiedono più di quanto quello stesso ecosistema può rigenerare.
Il percorso del cibo dall’allevamento alla nostra tavola significa consumo di energia, dall’acqua al gas e perdita di biodiversità, contribuendo alle emissioni che per il sistema alimentare globale nel 2015 ammontavano all’equivalente di 18 gigatonnellate (ossia un miliardo di tonnellate) di CO2 e costituiscono tra il 34% e il 37% delle emissioni totali di gas serra.
Sono numeri da considerare in base a quanti vivono sul pianeta e quanti vi saranno nei prossimi anni. Entro il 2050 sulla terra saremo 9,1 miliardi, ben il 34% in più rispetto a oggi, grazie ai Paesi in via di sviluppo. Oltre il 70% vivrà in aree urbane e ciò significa che sarà necessario aumentare ancora di più la produzione di cibo. Inevitabilmente, non ce ne sarà per tutti e ad aumentare saranno anche le emissioni di gas serra e, di conseguenza, l’inquinamento.
Quindi cosa possiamo fare? Scegliere bene cosa mangiare per inquinare di meno. Il maggiore impatto lo abbiamo nel consumo di carne bovina, pesce e frutti di mare. Insomma, meglio consumare più frutta e verdura la cui produzione, lavorazione e trasporto richiede meno energia e sostituire gli apporti calorici con altri alimenti. Occhio anche agli sprechi che, come in altri ambiti, inquinano inutilmente. A tal proposito, qui è possibile leggere alcuni trucchi per diminuirli.