La maternità anticipata è una forma preventiva di estensione o interdizione dal lavoro che si può ottenere solo in alcuni casi. Le disposizioni dell’INPS a riguardo.
Oltre alla classica maternità che è definita per legge obbligatoria, l’INPS prevede anche la maternità anticipata ovvero una forma di astensione dal lavoro prolungata e che si può portare aventi per tutti i mesi della gravidanza fino ad anche i mesi successivi al parto. Si tratta di un diritto riconosciuto alle lavoratrici ma che viene concesso solo in determinate circostanze. Nello specifico l’Istituto di Previdenza Sociale prevede tre fattispecie per cui è prevista la maternità pre-termine: scopriamole nel dettaglio.
La maternità anticipata come diritto delle lavoratrici è riconosciuta dall’INPS a tutte le lavoratrici il che vuol dire che non si fa distinzioni tra dipendenti pubbliche o private o che partecipano agli utili dell’azienda e, in alcuni casi specifici, anche per le lavoratrici autonome.
Quello da sapere sulla maternità anticipata e come fare per richiederla
Quello che differisce e che crea poi la vera discriminante che permette di richiedere o meno la maternità anticipata sono le fattispecie riconosciute dall’INPS. Il congedo di maternità può essere anticipato ed iniziare prima della maternità obbligatoria nei casi di gravidanza a rischio; in condizioni di lavoro pregiudizievoli della salute della donna e del nascituro ed, infine, nei casi di attività faticosa o esposizione ad ambienti insalubri.
Dei tre casi appena elencati, quella della gravidanza a rischio è l’unica delle ipotesi riconosciuta a tutte le lavoratrici e quindi anche alle autonome iscritte alla gestione separata; gli altri due casi, infatti, sono previsti sono per le lavoratrici dipendenti sia esse pubbliche che private. Se si è, quindi, una partita iva ma si è sviluppata una patologia a causa della gravidanza o si è a conoscenza di una patologia del feto sin dalle prime settimane, allora si può richiedere la maternità anticipata per gravidanza a rischio.
Una volta accertata la presenza di uno di questi tre casi come si fa a fare domanda? Attraverso le certificazioni. Le autorità mediche pubbliche, attraverso l’ASL, e poi i medici privati cioè i ginecologi, devono rilasciare certificati che constatino il reale rischio di gravidanza o le insalubri condizioni lavorative. Una volta accertati questi elementi, la donna ha diritto alla gravidanza anticipata dal momento stesso in cui si è a conoscenza di essere in dolce attesa.
La procedura richiesta dall’INPS
Per richiedere la maternità anticipata, l’INPS ha messo a disposizione sul proprio sito una sezione apposita. Per cui una volta effettuato l’accesso al sito sulla propria area personale attraverso lo SPID o la carta d’identità elettronica basta seguire il procedimento andando nella sezione “maternità e congedo parentale dei lavoratori dipendenti o autonomi“. Qui le istruzioni complete.