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Salute e Benessere

Perché vai a letto tardi anche se sei molto stanco? Il motivo ti lascerà di stucco

Pubblicato da
Vanessa Zagaglia

Perché vai a letto tardi, anche se sei molto stanco? Dietro al fenomeno, noto come “revenge bedtime procrastination”, parrebbe esserci una spiegazione ben precisa.

Perché andiamo a letto tardi, anche se siamo stanchi? (Canva) – inran.it

Sebbene le giornate sembrino interminabili e l’esigenza di riposare, mano a mano che si avvicinano le ore serali, si fa sentire con sempre più prepotenza, la stragrande maggioranza delle persone tenderebbe – erroneamente – a ritardare l’orario in cui mettersi a letto. È il fenomeno noto come “revenge bedtime procrastination”, il quale, specie negli ultimi anni, starebbe prendendo sempre più piede.

Sebbene turni di lavoro massacranti, ore da dedicare ad impegni personali, ed attività domestiche di vario tipo contribuiscano ad azzerare tutte le nostre energie, spesso e volentieri ci ritroviamo a rimanere svegli fino a tarda notte. Può capitare di uscire per ritrovarsi con gli amici, o magari di procrastinare il sonno perché si sta guardando un film, o semplicemente per chattare sul telefonino.

Prima ancora di chiederci come sarebbe possibile conciliare il ritmo sonno-veglia, la domanda che dovremmo porci dinanzi ad uno scenario del genere è la seguente: perché le persone, pur accusando la stanchezza e lo stress della giornata, tendono a reiterare questo dannoso meccanismo?

A parlare per la prima volta di revenge bedtime procrastination fu la giornalista Daphne K Lee in un post pubblicato su Twitter nel 2020. Da allora, medici e specialisti del sonno hanno tentato di fare chiarezza rispetto al fenomeno, individuando le cause a monte di questa problematica sempre più diffusa.

Revenge bedtime procrastination: perché andiamo a letto tardi, anche se siamo stanchi

Revenge bedtime procrastination: in cosa consiste il fenomeno (Pinterest) – inran.it

Andare a letto tardi (nonostante le energie sembrerebbero averci già abbandonati), per molti, è solamente frutto del desiderio di godere a pieno di quel tempo libero che la giornata lavorativa, purtroppo, non consente di sfruttare al meglio. Questo il parere degli esperti che, dal quel post apparso su Twitter nel 2020, si sono occupati di studiare il fenomeno del revenge bedtime procrastination.

Il termine, che proviene dall’inglese, è da tradursi come “procrastinazione del momento di mettersi a letto”. L’espressione “revenge” – in italiano “vendetta” – sta proprio a sottolineare questo senso di rivalsa inseguito da moltissimi lavoratori, i quali cercherebbero di ritagliarsi dei momenti per sé in quel lasso di tempo che, invece, dovrebbe essere impiegato proprio per ricaricare le pile.

Il risultato? Pochissime ore di sonno, stress e ansie che si accumulano, irritabilità, scarsa capacità di concentrazione, ed una serie infinita di problematiche annesse. Tutto questo, come rivelano gli esperti dell’istituto clinico Humanitas, sarebbe la conseguenza di una vera e propria vendetta dell’organismo nei confronti dei ritmi serrati ed insostenibili della quotidianità, che sottrae tempo ed energie preziose ad hobby, passioni e passatempi che i più desidererebbero coltivare.

Le persone che non hanno molto controllo sulla propria vita diurna si rifiutano di dormire presto“: così scriveva tre anni fa la giornalista Daphne K Lee nel suo tweet, contribuendo ad accendere i riflettori rispetto ad una tematica che, ad oggi, accomunerebbe un numero sempre maggiore di persone.

Come garantire una migliore qualità del sonno? Alcuni suggerimenti utili

Posto che il revenge bedtime procrastination sia un fenomeno assolutamente da combattere – le ripercussioni sulla nostra salute psicofisica, come già chiarito, sono piuttosto serie -, cerchiamo di comprendere quali potrebbero essere alcuni stratagemmi utili per garantirci una migliore qualità del sonno. Come fare, in sostanza, per riposare a sufficienza e in maniera ottimale?

Innanzitutto, il sonno è anche una questione di organizzazione. Pianifica i tuoi impegni lungo tutto l’arco della giornata, in maniera tale che, nel momento in cui ti metterai a letto, non avrai sensi di colpa o rimpianti per non aver fatto determinate cose. Cerca di sfruttare al massimo le ore diurne, al fine di dedicare la notte a ciò per cui essa nasce: il riposo.

In aggiunta, prova a conciliare il sonno attraverso l’assunzione di una tazza di camomilla, ma anche di tisane o bevande calde. Il calore, che contribuirà a distendere le tue membra, ti aiuterà a farti percepire fin da subito una sensazione di rilassatezza e di intorpidimento.

In ultimo, se tutti i suggerimenti appena elencati non dovessero bastare, prova a sperimentare i consigli che ti avevamo fornito all’interno di questo articolo. Esisterebbe, nella fattispecie, una postura del corpo particolarmente indicata per favorire il riposo. Testala, così da constatare se essa è realmente in grado di donarti sollievo oppure no.

Vanessa Zagaglia