Una ragazza di 24 anni è morta stroncata da un malore a Cagliari: la giovane, poche ore prima, era stata dimessa dall’ospedale dove si era recata per dei dolori allo stomaco.
Aveva solo 24 anni ed una vita ancora davanti a sé, la giovane deceduta nella mattinata di lunedì a Cagliari dopo essere stata colta da un malore. La 24enne, la sera precedente, aveva già accusato un malessere e si era recata in ospedale.
Dopo le visite del caso, i medici le avevano prescritto una terapia e stabilito le dimissioni. Purtroppo, qualche ora dopo, la giovane si è sentita male nuovamente ed ha chiamato il numero unico per le emergenze. I sanitari, precipitatisi presso al sua abitazione, l’hanno trasportata in ospedale, dove è giunta già priva di vita. Ora è stata aperta un’inchiesta per far luce sulla vicenda.
La Procura della Repubblica di Cagliari ha aperto un’inchiesta sulla morte di Nicoletta Maria Manconi, studentessa di 24 anni deceduta lunedì mattina, 25 settembre.
La giovane, iscritta all’ultimo anno di Medicina presso l’Università del capoluogo sardo, domenica sera lamentava dei forti dolori allo stomaco e, per questo motivo, aveva deciso di recarsi all’ospedale Santissima Trinità. In pronto soccorso, come riferisce la redazione di Today, i medici l’avevano visitata e, dopo averle somministrato una terapia, avevano firmato le dimissioni. Al mattino seguente, però, Nicoletta aveva accusato un nuovo malore in casa tanto da contattare il numero unico per le emergenze.
Ricevuta la segnalazione, la centrale operativa ha inviato sul posto un equipaggio del 118. I sanitari hanno caricato la 24enne sull’ambulanza per il trasporto d’urgenza verso il Brotzu di Cagliari. Qui, però, è giunta già priva di vita: la ragazza è morta durante il trasferimento in ospedale.
La famiglia della studentessa ha denunciato la vicenda all’autorità giudiziaria che ha deciso, dunque, di aprire un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo. La Procura ha disposto l’esame autoptico e tutti gli accertamenti sulla salma che potranno stabilire quanto accaduto e risalire ad eventuali responsabilità del personale medico che l’aveva visitata.