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Maternità

Passeggino ovetto, come e quando usarlo: le parole delle esperte

Pubblicato da
Magda Cirignano

Passeggino ovetto, tutti i pro e i contro. Come e quando usarlo per non creare difficoltà nel bambino: le parole delle esperte.

La sicurezza dei neonati sia quando si viaggia in macchina che quando si passeggia all’aria aperta è di fondamentale importanza, nonché fonte di grande preoccupazione per i genitori.

Donne con passeggino (Foto Canva – Inran.it)

Oggi parleremo in modo particolare dell’ovetto e di quali sono gli effetti sulla schiena del piccolo. Per quanto riguarda questo passeggino ci sono numerosi pro e contro. Iniziamo col dire che rispetto al trasporto in automobile, questo è consigliato perché la sua forma confortevole garantisce al bambino la massima sicurezza nel veicolo.

Passeggino ovetto, ecco quando dovrebbe essere utilizzato

Quali sono, dunque, i pro dell’ovetto? Occorre ribadire che la schiena è il focus su cui si concentra maggiormente. Di conseguenza potrà starci per non oltre due ore. Qualora il viaggio in macchina fosse più lungo, si consiglia vivamente di fare delle soste di circa 3o minuti ogni 2 ore, per fare in modo che il piccolo mossa muoversi.

Passeggino (Foto Canva – Inran.it)

Come ci si comporta durante una passeggiata? L’ovetto è consigliato? No, secondo l’esperta osteopata, non deve essere mai utilizzato per la passeggiata. Il motivo è sempre da riscontrare nella schiena e nel fatto che il piccolo non ha una posizione fisiologicamente corretta. Vediamo da vicino di cosa si tratta? In prima battuta va considerata la colonna vertebrale che appare notevolmente compressa e insieme ad essa anche la vena posteriore.

Questa posizione può andare a peggiorare quelli che sono i problemi di reflusso del bambino accentuandoli oltremodo. Allo stesso modo anche le coliche – tipiche dei primi mesi di vita – sono molto più frequenti se il piccolo assume una cattiva posizione. L’ovetto, inoltre, in passeggiata può fare aumentare il rischio di asfissia posizionale. Cosa significa? Significa che il neonato – non essendo in grado di gestire e sorreggere autonomamente il collo – si ritrova facilmente con la testa appesa. Il tutto perché vi è uno schiacciamento contemporaneo sia del torace che dell’addome.

Passeggino (Foto Canva – Inran.it)

Praticamente cosa si rischia? Si rischia che al bambino possa arrivare una minore quantità di ossigeno. Ricapitolando, si tratta di un validissimo strumento per il supporto del neonato in macchina – fermo restando si tratti di un percorso breve. La sicurezza è garantita nel caso di incidente. Ma per le passeggiate bisognerà optare per la classica soluzione.

Magda Cirignano

Laureata in Spettacolo e in Comunicazione presso l'Università degli Studi di Pisa. Scrivere è da sempre una passione e con il tempo ho avuto la fortuna di poterla coltivare attraverso numerose collaborazioni. Parallelamente continuo a investire nella mia formazione partecipando a corsi inerenti sia alle arti performative che la scrittura.

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Magda Cirignano