Rispettare i doveri imposti dal matrimonio significa anche rivolgere le giuste attenzioni al partner: cosa accade quando una persona è anaffettiva?
Capita spesso di leggere notizie di separazioni a seguito di una “carenza di affetto”. In tal caso, si tratta di persone anaffettive, incapaci di esprimere e di trasmettere le emozioni che dovrebbero essere la base di un normale rapporto di coppia. Ad esempio, il Tribunale di Velletri, nel Lazio, ha condannato un uomo per incapacità di affetto nei confronti della moglie.
Non adempiere ai doveri coniugali, infatti, può essere controversia a livello legale. Nel caso specifico, l’uomo, un 37enne di Rieti, ha dovuto pagare alla moglie le tasse per il divorzio, nonché il mantenimento. A chiedere la separazione è stata proprio la moglie, perché si sentiva trascurata. Secondo le sue parole, il marito era incapace di trasmettere amore. Che cosa comporta essere anaffettivi?
Quando una persona è anaffettiva: i segnali da tener presenti nel proprio partner
Naturalmente, divorziare perché il partner è anaffettivo è ben diverso dalla sottomissione. Come evidenziano i giudici, si tratta di manifestazioni affettuose, che è diverso da limitazioni di ogni sorta o da costrizioni precise. Insomma, non si tratta di costringere il partner a un numero preciso di prestazioni intime all’interno del matrimonio, e la legge è differente rispetto a quella che esisteva un tempo e riguardante i vincoli matrimoniali.
In tal senso, si parla di supporto reciproco, di assistenza morale, al di là del numero effettivo di rapporti intimi. È la qualità delle attenzioni che si esamina. Si tratta di una situazione che viene valutata dai giudici nel suo insieme. L’anaffettività può essere causa di divorzio, ed è una situazione molto particolare, da non sottovalutare.
Ci si sposa, o comunque si sta insieme a una persona, per essere complici, per sentirsi bene, per condividere emozioni e passioni. Ma se il partner, a un certo punto, inizia ad allontanarsi, a non essere più presente e a non fornire più le giuste attenzioni? L’anaffettività è l’incapacità di esprimere sentimenti nei confronti degli altri.
Ciò può dipendere da diversi fattori, come la poca sensibilità dell’individuo, oppure il progressivo disinteresse dell’individuo nei confronti di un’altra persona. Questa condizione non richiede un supporto clinico, perciò non è ritenuta una patologia, proprio perché la persona può cambiare carattere a seconda delle situazioni e delle esperienze.
Uno stile anaffettivo diventa un problema dal momento in cui assume le caratteristiche di una barriera nell’appagamento della relazione. Se non lo si intende combattere, pur di salvare il proprio matrimonio, magari attraverso un percorso di psicoterapia di coppia, non c’è nulla da fare se non chiedere la separazione. La psicoterapia può essere comunque utile anche in sede individuale, aiutando la persona a esprimersi e a gestire meglio le dinamiche personali.