Che cos’è, esattamente, quella sensazione che siamo soliti definire déjà vu: riviviamo davvero un momento del passato?
Con il termine francese déjà vu si intende un fenomeno psichico che rientra nella forma di alterazione dei ricordi. Coinvolge tutte le persone del pianeta (oltre l’80% degli individui ne ha avuto almeno uno nella vita) e consiste nel rivivere momenti già vissuti, o almeno avere la sensazione di aver già vissuto determinate sensazioni. Quando accade, la persona ha la sensazione di aver affrontato la stessa esperienza in precedenza.
L’esperienza che accompagna un déjà vu, termine coniato dallo psicologo francese Emile Boirac nel 1917, pochi mesi prima della sua morte, è quella di una certa familiarità. Si ha la percezione concreta di aver già vissuto la stessa esperienza, anche se quasi sempre la si associa a un sogno. Questo fenomeno è studiato da psicologi e neuropsicologi, anche se è difficile da spiegare scientificamente. Si tratta di uno scherzo della mente?
La sensazione di rivivere lo stesso momento: il concetto di déjà vu
Sembra un’entità soprannaturale, lo spettro di una vita passata, o il ricordo vivido di un momento già vissuto. È solo frutto della nostra immaginazione? La scienza ancora non è riuscita a spiegare questo fenomeno, come fosse un prodigio inafferrabile. Ma quando si tratta della mente, i misteri ad essa legati sono ancora oggi molteplici.
Il cervello, specie quello umano, è una macchina estremamente complessa, ed è praticamente impossibile riuscire a spiegare ogni cosa. E se il déjà vu fosse un collegamento con le vite precedenti? Secondo alcune persone, si tratterebbe di una specie di magia, di connessione tra vite passate e vite presenti. Sarebbero i ricordi di un’anima che ha vissuto un’altra vita, prima della reincarnazione?
Sembra assurdo, ma è affascinante pensarlo, bisogna ammetterlo. Il fatto è che, a livello scientifico, non è possibile spiegarlo. Esistono diverse teorie, come il cervello che viene ingannato da situazioni molti simili tra loro, e fa quindi fatica a distinguerle, sovrapponendole. Altra teoria fa riferimento a un difetto della mente, secondo la quale ci sarebbero tre tipi di ricordi, e non due.
I ricordi a breve termine, conservati per un breve lasso di tempo e poi rimossi, i ricordi a lungo termine, che possono durare un lasso di tempo ampio, come mesi, o decenni. Infine, troviamo i ricordi dettati da un difetto della mente, la quale mescola ricordi a lungo termine con quelli a breve termine, sovrapponendoli in una specie di mix. Ma c’è anche un’altra teoria, molto interessante, risalente al 1940.
Secondo uno studio effettuato nel 1940, i déjà vu avverrebbero durante i momenti di stress. Un documentario della BBC, che riprende questa teoria degli anni ’40, riporta un altro curioso studio basato sull’osservazione di pazienti che vivono déjà vu ricorrenti, frequentissimi, ogni giorno. In pratica, queste persone rivivono momenti della loro vita, continuamente. Ma come è possibile?
Gli psichiatri parlano di atrofia del lobo temporale, una regione del cervello, un difetto dell’organo che sovrappone il presente scambiandolo per il passato. Una situazione incredibile. Praticamente, si vive un momento, e nello stesso instante, il cervello lo registra come se fosse un ricordo lontano.