L’uomo di 62 anni ha dovuto rivolgersi ad una struttura al di fuori della sua provincia di competenza a causa delle tempistiche assurde: ha aspettato 5 mesi per sapere se aveva il cancro.
Il Sistema sanitario nazionale dovrebbe garantire una prestazione in 72 ore se urgente, entro 10 giorni se ha codice “breve”, entro 30 giorni per una visita, 60 per un esame se differibile e entro 120 giorni se programmati. Per un uomo di 62 anni residente a Trento, la faccenda si è prolungata più del previsto.
In seguito ad una visita specialistica fatta a maggio, al 62enne è stato diagnosticato un epitelioma ulcerato. Questo è un tumore della pelle e aveva bisogno di ulteriori accertamenti, ovvero capire se di natura benigna o maligna. Tuttavia a 5 mesi di distanza, non era ancora giunto ad una soluzione e da Trento ha dovuto cambiare provincia per ricevere le cure adeguate.
5 mesi per sapere di avere il cancro: le tempistiche assurde della Sanità nazionale
La diagnosi per presunto epitelioma ulcerato è arrivata il 10 maggio a seguito di una visita dal medico di famiglia, dopo che il 62enne aveva notato un’escrescenza sulla tempia. A quel punto il medico ha prescritto all’uomo una biopsia per avere maggiori informazioni su come procedere. Il 29 agosto era il giorno prefissato per l’esame e l’uomo si è presentato all’ospedale Villa Igea puntuale.
Tuttavia, il medico di turno ha ritenuto che la biopsia non dovesse essere fatta. Secondo lui, andava fissato direttamente l’appuntamento per la rimozione dell’escrescenza, con seguente biopsia. Sostanzialmente il 62enne è ritornato a casa senza che nulla gli fosse stato fatto. A quel punto si è recato di nuovo dal medico di famiglia che gli ha prescritto una RaoA. Quindi la visita doveva essere fissata nel giro di pochi giorni. Invece ha ottenuto la visita dal chirurgo plastico il 26 settembre, ovvero quasi un mese dopo. I medici del reparto sostenevano che il caso del 62enne non fosse urgente, ma in mano non avevano nemmeno una diagnosi concreta o una biopsia. Il 26 settembre dovrebbe essere stata solo la data della visita, quella dell’intervento era ancora sconosciuta.
Infastidito dalla situazione, l’uomo si è rivolto ad un chirurgo plastico privato nella provincia di Bolzano, il quale ha fissato visita ed intervento in brevissimo tempo. Ovviamente, essendo privato, ha dovuto pagare una cifra abbastanza importante di 1.500 euro. La sanità trentina, in questo caso, è stata presa come esempio, ma il problema delle tempistiche e della mancanza di certezze è un tema piuttosto attuale e serio. Non tutti hanno la possibilità di tirare fuori cifre importanti e quindi devono per forza aspettare, ma a quali conseguenze poi?