Al Gemelli di Roma lo studio sull’effetto della dieta personalizzata per equilibrare il microbiota: in cosa consiste questo regime alimentare?
I medici del Policlinico Gemelli di Roma, in collaborazione con i medici dell’Università di Ghent, in Belgio, hanno approfondito lo studio della dieta personalizzata per equilibrare il microbiota. Naturalmente, ogni dieta che si rispetti è personalizzata, dal momento che il nutrizionista appronta un’alimentazione specifica per il proprio paziente. E allora, che cosa si intende per dieta personalizzata, in questo caso?
Dipende dal microbiota intestinale, che poi, come sappiamo, rappresenta il fulcro della nostra salute generale. Se questo è in salute, allora anche il resto dell’organismo lo è, almeno nella maggior parte dei casi. Mantenere in equilibrio il microbiota è fondamentale, per stare bene e per evitare di correre il rischio di malattie. Il microbiota vive di equilibri, uno squilibrio nella sua composizione può comportare diversi danni al nostro organismo.
Naturalmente, oltre alla corretta alimentazione, che ripristina la composizione del microbiota intestinale, a incidere sulla nostra salute sono anche lo stile di vita che si conduce, la genetica e l’ambiente in cui si vive. Come è stato organizzato lo studio al Gemelli di Roma? I medici hanno selezionato sette persone, tre uomini e quattro donne, di età media sui 40 anni e con indice di massa corporea di 23,3, ossia di normopeso.
Nel corso dello studio, durato due mesi, i medici hanno prelevato campioni di feci, in modo tale da delineare il microbiota, e campioni di saliva, per effettuare delle analisi generiche. Inoltre, i ricercatori hanno esaminato la dieta di ogni paziente, annotando tutto fin nei minimi dettagli, e hanno monitorato anche l’attività fisica quotidiana, così come i battiti cardiaci a riposo e sotto sforzo, la qualità del sonno, l’acqua bevuta e il bilancio calorico.
Dopo i primi esami, i pazienti si sono sottoposti a una dieta personalizzata, studiata appositamente dai medici. Che cosa è emerso? Che bastano tre settimane per riequilibrare il microbiota intestinale. Le modifiche positive sono state determinate maggiormente dall’apporto di verdure fresche, di fibre, di omega 3, di antiossidanti, contenuti nel cacao amaro, nel tè verde e nel succo di limone.
Lo studio, poi, pubblicato sulla rivista Nutrients, mette in evidenza l’importanza di una dieta basa su prodotti freschi e genuini, e di come alimenti raffinati e industriali possano stravolgere in negativo il microbiota intestinale, facendo insorgere i vari problemi di salute. Tra i prodotti considerati benefici per il microbiota, sono rientrati anche il Parmigiano Reggiano, alcuni tipi di pesci grassi e le bucce dei frutti.
Inoltre, oltre al miglioramento del microbiota, i medici hanno notato un miglioramento dei parametri antropometrici e metabolici, e tutti hanno ritrovato il peso forma, la frequenza cardiaca corretta e un benessere generale superiore. Gli studi sul microbiota proseguono, e sarebbe molto interessante applicare questa alimentazione incentrata proprio sul microbiota intestinale su vasta scala. Mantenere l’intestino sano è un obbligo, ma questo è molto suscettibile anche ai minimi cambiamenti, come possono essere i cambi di stagione.