Per quale motivo il latte di scarafaggio viene ritenuto un qualcosa di valido da introdurre nelle nostre abitudini alimentari e come si produce in realtà.
Latte di scarafaggio, la cosa è realtà. Se ne parla da almeno cinque anni ma nel corso del recente periodo sono stati fatti dei passi in avanti significativi in tal senso. E ci sono diversi motivi che giustificano la cosa, per quanto l’idea di ingerire qualcosa prodotto da un essere come ad esempio una blatta possa non essere così attraente. Lo Stem Cell Biology and Regenerative Medicine Institute ha concepito, qualche anno fa, una sostanza estrapolata dalla Diploptera punctate, proprio una blatta che vive in Australia, Cina ed in alcune aree insulari dell’Oceano Pacifico.
Perché proprio di Diploptera punctate poi? Perché ad oggi questo scarafaggio risulta essere l’unico in natura che ha l’usanza di nutrire i suoi piccoli con una sostanza che ricorda il latte che noi tutti siamo abituati a bere, principalmente di bovino. Solo che in questo caso si tratta di latte di scarafaggio. Ci sono dei punti di favore ed altri di svantaggio in relazione a questa nuova frontiera della alimentazione. Con la scienza che starebbe provando a risolvere i problemi per favorire una diffusione di massa.
Infatti tale bevanda sarebbe altamente nutriente. Gli insetti in generale, con annessi ragni, aracnidi e quant’altro possono rappresentare una elevata fonte dalla quale estrapolare vitamine. Il problema è che per avere solo cento grammi di latte di scarafaggio ci vorrebbe un migliaio di questi esseri minuscoli. Una cosa decisamente impensabile. La soluzione a questo problema è rappresentata da una produzione concepita in laboratorio.
I piani attuali riferiscono di appositi lieviti sintetizzati per ovviare all’ostacolo che riguarda l’elevato numero di scarafaggi che servirebbe per poter procedere. Allora è più lecito pensare ad una soluzione creata più sotto forma di integratore alimentare.
L’analisi di campioni effettuata al microscopio riporta di come siano elevate le proprietà nutrizionali del latte di scarafaggio, con un contenuto molto elevato di zinco e ferro, tra i tanti minerali presenti. Inoltre c’è anche una buona percentuale di mannosio, che è un tipo di zucchero monosaccaride.
In termini energetici questa bevanda innovativa risulterebbe essere migliore e di non poco rispetto al più tradizionale latte di bufala. E non è un caso che siano nate anche delle startup apposite. Non resta che attendere eventuali sviluppi, attesi nel giro di qualche anno. Già in giro esistono alimenti a base di farina di insetti. E la cosa ha riscosso un improvviso successo, per quanto inaspettato.