Alla scoperta dell’apnea notturna: da cosa è, a quali sono i suoi segnali e come comportarsi quando si manifesta.
Quando una persona soffre di apnea notturna, la sua respirazione si interrompe e si avvia ripetutamente durante il sonno, con conseguenti bassi livelli di ossigeno. Questa condizione può portare a gravi conseguenze per la salute del cuore e del cervello.
Durante la notte molte persone sperimentano strane situazioni come il parlare, girovagare senza rendersene conto e sognare. Una cosa che tutti fanno a prescindere, però, è respirare. Respirare durare il sonno, quindi, è una cosa ovvia ed essenziale, altrimenti le conseguenze sono fatali. Tuttavia, si stima che tra il 15 e il 30 per centro della popolazione, sia maschile che femminile, interrompa temporaneamente la respirazione diverse volte durante il sonno. Nel gergo scientifico la condizione è nota come apnea ostruttiva del sonno.
I segnali e cosa fare in presenza di apnea notturna
L’apnea ostruttiva del sonno , o apnea notturna, è il più comune disturbo respiratorio legato al sonno. Le persone affette da questa condizione smettono e ricominciano a respirare ripetutamente durante il sonno. Esistono diversi tipi di apnea notturna, ma nel caso dell’apnea ostruttiva del sonno, si verifica quando i muscoli della gola si rilassano e bloccano le vie respiratorie.
Questi muscoli sostengono la parte posteriore del tetto della bocca, nota come palato molle, i quali hanno anche il compito di sostenere anche la lingua e le pareti laterali della gola. Quando i muscoli si rilassano, le vie aeree si restringono o si chiudono durante la respirazione. andando a ridurre il livello di ossigeno nel sangue e causare un accumulo di anidride carbonica. Il cervello percepisce questa difficoltà respiratoria e si risveglia brevemente dal sonno per riaprire le vie aeree. Il risveglio è di solito così breve che non lo si ricorda. Inoltre, ci si può svegliare con un respiro corto che si corregge rapidamente nel giro di uno o due respiri profondi, oppure si può emettere un suono simile a uno sbuffo, a un soffocamento o a un rantolo. Lo schema può ripetersi da 5 a 30 volte più volte all’ora, per tutta la notte.
Queste interruzioni compromettono la capacità di raggiungere le fasi profonde e riposanti del sonno e probabilmente ci si sente assonnati durante le ore di veglia. Le persone affette da apnea ostruttiva del sonno potrebbero non essere consapevoli delle interruzioni del sonno, non sapendo di non aver dormito bene durante la notte. Nel tempo, la condizione, può causare stanchezza, mal di testa, fiacchezza e mancanza di lucidità. Inoltre, chi soffre di ipertensione o diabete potrebbe rilevare una resistenza al trattamento. Secondo recenti studi, chi soffre di apnea notturna, ha un rischio maggiore di sviluppare malattie degenerative come l’Alzheimer o il Parkinson.
Uno dei trattamenti più efficaci risulta un dispositivo che utilizza una pressione positiva per mantenere aperte le vie aeree durante il sonno, trattamento chiamato CPAP, dall’inglese Continuous Positive Airway Pressure. Altri professionisti hanno rilevato che anche perdere peso aiuta a migliorare la condizione. Invece, tra le opzioni più invasive, c’è la chirurgia per rimuovere le tonsille e adenoidi, i quali possono ostruire le vie aeree