La separazione è una soluzione che comporta tante pesanti conseguenze: un divorzio consapevole fa la differenza.
Chiedere la separazione, divorziare, comporta un grosso sacrificio. Quando si arriva a questo punto, significa che si intende cambiare vita, abbandonando quella vecchia per ricominciare. Si è giunti a un punto di non ritorno, e l’unica soluzione è rappresentata dalla separazione. La separazione, però, trascina con sé numerose conseguenze, alcune anche molto pesanti.
Separarsi significa scardinare l’assetto della famiglia, gettarsi nell’ignoto, adeguarsi al cambiamento. Le conseguenze di questa decisione possono essere liberatorie, ma anche traumatiche, specie se si hanno figli a carico. Occorre saper gestire una simile situazione, prenderne coscienza: un divorzio consapevole è sicuramente di aiuto per tutta la famiglia.
Quando si arriva alla decisione di separarsi, ci si sente affranti, si pensa di aver fallito nella vita, di aver sbagliato qualcosa. In realtà, come affermano gli psicologi, la separazione non è mai un fallimento, ma una presa di coscienza, il desiderio di essere felici. Dopotutto, se un rapporto non è più sostenibile, per una serie di varie motivazioni, perché continuare a soffrire, a sentirsi soffocare, quando si può tornare liberi e felici?
Certo, il divorzio comporta tanti stati d’animo, la maggior parte sono negativi, come paura del futuro, incertezza, tristezza, rabbia, rancore, e molto altro. Tuttavia, occorre pensare sempre e comunque al proprio benessere, prima di tutto, prima di ogni altra cosa. Non si tratta di essere egoisti, la vita è una soltanto, e merita di essere vissuta in modo dignitoso.
Se si hanno bambini piccoli, la situazione si complica, ma bisogna sapere che, nonostante la separazione, si resta comunque genitori, si amano i proprio bambini lo stesso, ed è questo che bisogna mettere in chiaro in famiglia. Di solito, quando ci si separa, si affrontano varie tappe, come la terapia di coppia, la mediazione della famiglia, l’assistenza legale per la separazione.
Anche quando è consensuale, un divorzio è un’esperienza luttuosa, perché reca in sé un abbandono, si lascia andare qualcuno, lo si lascia uscire dalla propria vita. Muore una parte di noi, ma tale situazione si può gestire. Gli psicologi consigliano sempre di difendere i propri diritti primari, ma non di impuntarsi sulle minuzie, per non scatenare una guerra inutile, che fa male ai genitori e soprattutto ai figli.
Si deve accettare l’idea di una separazione a fin di bene, un bene che coinvolge l’intera famiglia. Tutti beneficiano del divorzio. L’assetto della famiglia si destabilizza, ma è normale, col tempo si creano nuove abitudini, nuovi percorsi, si accettano nuove figure. Bisogna saper distinguere ciò che conta davvero da ciò che rappresenta una questione di principio.
Si cerca di trovare un nuovo equilibrio, e si cerca di vincere la paura, creando nuovi percorsi. L’importante è essere onesti, confrontarsi con il partner, dire ciò che si desidera, cosa c’è che non va. Inventato dalla terapeuta Katherine Woodward Thomas, il conscious uncouping, si tradurrebbe come un disaccoppiamento consapevole. È la giusta via da seguire, in queste situazioni.