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Alimenti e Nutrizione

I sintomi della celiachia, le cause e come intervenire

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Una panoramica utile sui sintomi della celiachia: di quali si tratta, quali sono i più diffusi e che cosa si consiglia di fare per individuare questa malattia.

Sintomi della celiachia, come riconoscerli? Ce ne sono di diversi che solitamente si manifestano quando questa malattia autoimmune assume i connotati della criticità. Ma esistono anche situazioni per la quale la stessa potrebbe essere del tutto asintomatica. Ad ogni modo, quando il fisico ci mostra delle reazioni in maniera puntuale e ripetuta nel corso dei giorni, allora sarà il caso di intervenire. Nel caso dei sintomi della celiachia il consiglio è quello di rivolgersi ad un gastroenterologo.

Dei cibi da evitare se si soffre di celiachia (Foto Canva – Inran.it)

E c’è anche una maggiore tendenza ad ammalarsi ed a mostrare i sintomi della celiachia se già c’è qualche altra patologia in corso. Non a caso diversi individui già affetti da diabete mellito di tipo 1 oppure da ipotiroidismo vengono a sapere di avere anche la celiachia. Che, è sempre bene specificarlo, rappresenta una forte intolleranza nei confronti degli alimenti che contengono glutine. Si tratta anche di una patologia che presenta una certa quale frequenza di trasmissione ereditaria, anche se per fortuna la cosa non è matematica. Però la predisposizione può essere maggiore rispetto ad altri casi.

Sintomi della celiachia, quali sono i più comuni

Una condizione di celiachia diagnosticata (Foto Canva – Inran.it)

Poi la celiachia può manifestarsi a tutte le età, tanto nei bambini quanto negli adulti e negli anziani. I sintomi della celiachia più noti sono i seguenti:

diarrea;
gonfiore addominale;
perdita di peso eccessiva ed improvvisa;
difficoltà nel digerire (nota in gergo medico come dispepsia);
transaminasi alte;
anemia;
carenza di vitamine (specialmente B12, C e D);
stomatite;
afte.

Esistono anche situazioni più acute legate al persistere della celiachia, come delle alterazioni neurologiche, una poliabortività ed uno stato di infertilità. I cibi da escludere dalla propria dieta sono tutti quelli che contengono glutine al loro interno. Rivolgersi ad un gastroenterologo sarà importante per potere poi procedere con degli ulteriori approfondimenti, che possono includere delle analisi endoscopiche e biopsie, dei rilievi genetici ed anche dei prelievi di sangue.

Cautela massima se ci sono dei bambini coinvolti

Una rappresentazione dell’intestino (Foto Canva – Inran.it)

Nei bambini in particolare è il caso di intervenire anche per non andare a possibili fenomeni di rallentamento della crescita. La parte del corpo che più facilmente può rivelare ad un esperto in campo medico che si è sviluppata la celiachia è il duodeno, che è una parte dell’intestino. Ma è bene sottolineare che, quando si pensa di avere la celiachia, si procede subito con il taglio totale di tutti quegli alimenti che contengono glutine.

Questo è un errore perché, così facendo, gli esami preposto per la individuazione della celiachia finiscono con l’essere alterati. Se ci sono degli esami preposti previsti allora bisognerebbe non interrompere l’assunzione dei cibi noti, perché altrimenti il responso dei controlli finirebbe con non l’essere veritiero. Alla fine che cosa si può mangiare per stare bene? Ed i prodotti privi di glutine possono essere mangiati anche da chi non ha alcuna intolleranza?

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.