Affettati e insaccati non possono essere mangiati ogni giorno, scopri quanti ne puoi mangiare a settimana senza correre rischi.
Affettati e insaccati sono tra i prodotti maggiormente consumati al mondo. Mangiare i salumi è comodo in quanto non è necessario tagliarli o cucinarli. Basta comprare la carne, metterla in un panino o in un involucro e uscire dalla porta. Quando si ha poco tempo oppure si vuole mangiare qualcosa di semplice sono il top.
Sono inoltre ricchi di proteine e di vitamine e minerali benefici come ferro, zinco e vitamina B12. Tuttavia, nonostante siano prodotti comodi e abbiano benefici, il rovescio della medaglia è che sono ricchi di sodio e di grassi saturi, due elementi di cui bisogna fare particolare attenzione se si soffre di malattie cardiache o di pressione alta.
Quanti affettati è meglio mangiare alla settimana per salvaguardare la salute
Dal 2015 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha classificato le carni lavorate e processate (quindi salsicce, insaccati e prosciutti) come cancerogene per l’uomo. Un verdetto che riguarda moltissimi consumatori amanti di questi prodotti ma che è essenziale sottolinearne il motivo.
Secondo i diversi studi che hanno elaborato questa ricerca, consumare 50 grammi di carni lavorate al giorno, aumenta il rischio di tumore al colon-retto del 18%. Altre forme di tumore correlate al consumo di insaccati sono, ad esempio, il tumore al seno e il tumore alla prostata. Gli ingredienti responsabili di questo effetto cancerogeno si pensa che siano i nitriti e i nitrati aggiunti come additivi nella conservazione di questo tipo di prodotti alimentari.
I nitrati e i nitriti sono composti salini presenti naturalmente nel terreno che si assumono prevalentemente dalle verdure e dall’acqua potabile. Quando i nitrati entrano in contatto con la saliva nella bocca, si convertono in nitriti. Il nitrato di sodio viene aggiunto ai salumi per conservarli e per inibire la crescita dei batteri. I nitrati e i nitriti di per sé non causano il cancro, ma si teme che possano produrre composti cancerogeni nell’organismo durante la loro lavorazione o la cottura.
Inoltre, come anticipato al paragrafo sopra, carni processati, e quindi anche gli insaccati, sono particolarmente ricchi di sale, fattore che anch’esso è stato associato ad un aumento del rischio per il tumore al colon e ad altre forme di tumore. Inoltre, anche i grassi saturi sono collegati ad un aumento del rischio cardiovascolare. Il consiglio generale è quello di limitare il più possibile il consumo di carni lavorate e insaccate. Fare scelte consapevoli va tutto beneficio della propria salute