La felicità costa qualche sacrificio e comprenderla è possibile attraverso un video che sta circolando nel web, diventato virale.
La ricerca della felicità è qualcosa di complesso che uno scienziato ha provato a spiegare attraverso la ricerca scientifica. Dal 2006 ad oggi è circolato un video che vede una proteina miosina che trascina le endorfine verso il cervello, e sembra stiano camminando insieme. Sostanzialmente descrive la felicità che cammina verso il cervello, ma, a dispetto di quanto si possa pensare, non è così.
Negli anni successivi alla sua creazione, questo video è diventato virale in diversi forum. L’animazione è stata generata al computer in 3D dall’artista John Liebler per un cortometraggio del 2006 intitolato The Inner Life of the Cell. Liebler afferma che, sebbene si trattasse solo di un progetto secondario, i suoi partner hanno apprezzato così tanto l’animazione, la quale è biologicamente accurata, da insistere nell’includerla.
La felicità è complessa e costa qualche sacrificio: il video rivelatore
La clip in 3D che ha fatto tanto discutere ed è diventata virale grazie al potere dei social media, non è quello che in realtà molti credono, ovvero non è da rappresentare in modo così romantico. Difatti, quella è un’animazione di una particella proteica che cammina lungo un microtubulo, ma non è una proteina miosina.
Si tratta invece di una proteina chinesina che trascina una vescicola. La chinesina è presente in tutte le cellule dell’organismo ed è essenziale per il corretto funzionamento dei neuroni e del cervello poiché è responsabile: del rapporto di certi neurotrasmettitori, degli enzimi necessari alla creazione dei neurotrasmettitori (dal luogo della loro sintesi fino alle sinapsi). Questa proteina, quindi, trasporta ciò che serve al cervello ed è stato raffigurato digitalmente, dopo attente osservazioni, come si vede nel video virale.
Tra i neuroni che può trasportare la chinesina ci sono le componenti chimici che regolano l’attività del cervello, tra cui le emozioni, in particolare l’endorfina. Ma quello che si può vedere non è il vero e proprio cammino della felicità verso il cervello. Quello che si può vedere attraverso la ricostruzione 3D, è il movimento del movimento, il quale è comunque sorprendente.