Un nuovo studio porta alla luce alcuni effetti impressionanti sul contatto fisico tra madre e figlio subito dopo il parto.
Un recente studio, portato a termine dal un’equipe dell’Università di Bari, ha fatto luce su un aspetto importantissimo sul contatto madre e figlio subito dopo il parto.
Due ore di contatto tra la mamma e il neonato, subito dopo il parto, è estremamente salutare per il bambino. Questo studio, eseguito in collaborazione con l’Ospedale San Giovanni di Dio a Melfi, verrà presentato al XXX congresso della Società Italiana di Gastroenterologia Pediatrica a Matera tra il 27 e il 30 settembre. Si tratta di uno studio davvero importante e che avrà conseguenze non di poco conto. Vediamo subito di cosa si tratta del dettaglio.
Il contatto fisico iniziale tra la mamma e il neonato è di fondamentale importanza, e non solo ai fini della creazione di un legame affettivo.
Il recente studio ha infatti evidenziato che il contatto pelle-a-pelle tra madre e figlio, dopo il parto, può ridurre di ben il 50% i disturbi gastrointestinali nei bambini. Quindi, se il parto è naturale e senza complicazioni, il neonato viene posizionato sulla pelle della mamma e sarà a contato con lei per un paio di ore. La tecnica prende il nome di “skin to skin contact”.
Lo studio si è svolto su ben 82 neonati che erano nati attraverso parto naturale e e avevano manifestato disturbi gastrointestinali nei tre mesi successivi alla nascita. Di questi neonati, quelli che non avevano beneficiato dello “skin to skin contact” avevano avuto dei problemi di disturbi gastrointestinali significativamente più alti rispetto a quelli che avevano trascorso le prime due ore di vita in contatto diretto con la madre.
In particolare, si è riscontrata una differenza significativa nei casi di coliche infantili, con una percentuale del 22,2% nei neonati senza “skin to skin contact” rispetto al solo 7,6% in quelli che avevano avuto questa opportunità. Inoltre, si è osservata una notevole riduzione nei casi di dischezia (difficoltà a defecare e meteorismo), con il 13,6% nei primi gruppo e solo il 3,8% nel secondo gruppo.
In passato, il “skin to skin contact” era stato elogiato principalmente per i suoi benefici psicologici e per la promozione dell’ossitocina, che aiuta nell’allattamento al seno e nella prevenzione delle emorragie post-parto. Ma questa ricerca ha rivelato che questa pratica può anche svolgere un ruolo significativo nella prevenzione dei disturbi gastrointestinali nei neonati nei mesi successivi alla loro nascita.
I ricercatori hanno evidenziato che dovranno essere effettuati ulteriori studi su u campione più ampio di pazienti e ulteriori ricerche per capire meglio quali meccanismi fisiologici porti il contatto madre-figlio dopo il parto.
I dettagli completi di questa ricerca verranno presentati durante il Congresso Nazionale della SIGENP a Matera, a fine settembre. Durante il congresso verranno trattati anche altri temi come l’interazione e l’integrazione tra specialisti e pediatri di base. Un punto focale per migliorare i servizi sanitari offerti ai cittadini.
Aurora De Santis