Da persona fondamentale a soggetto da togliere di mezzo: per Putin il dottore che lo ha tenuto in cura da anni è diventato un ingombro.
Vladimir Putin non sembra sentirsi più al sicuro, negli ultimi tempi. L’oligarca russo – ma sarebbe più consono definirlo dittatore, visti i giochi di potere ed i cambi alla costituzione che gli consentono a tutt’oggi di detenere il potere dalla metà degli anni Novanta in poi in maniera ininterrotta – è stato indicato come il movente della morte di Yevgeny Prigozhin. Quest’ultimo era il capo della milizia armata della quale la Russia si è servita come importante forza di supporto alle proprie truppe per invadere l’Ucraina.
Prigozhin è morto in circostanze tanto tragiche quanto sospette, con il suo aereo privato esploso nei cieli della Russia occidentale. E sono tante le circostanze che fanno pensare che proprio Putin abbia voluto questo personaggio morto, una volta che ha valutato di non ritenerlo più utile. Anzi, se vogliamo Prigozhin era diventato più un problema che una risorsa. Infatti poco più di un mese prima di morire – a questo punto con tutta probabilità ucciso per via di un ordine partito dall’alto – il capo dei mercenari di Wagner aveva ordinato una marcia su Mosca richiamando i propri miliziani dal fronte ucraino.
Prigozhin si era scontrato più e più volte, dal 2022 in poi, con i vertici governativi e militari di Putin. Con quest’ultimo non era mai entrato in dissenso, probabilmente però solo per salvare le apparenze. Ad ogni modo il suo jet personale è esploso in volo sui cieli di Kuzhenkino, mentre era rivolto in direzione di San Pietroburgo. Con lui c’era all’incirca un’altra decina di persone tra i quali due collaboratori. Pare che l’esplosione sia partita da una cassa di vino caricata sul velivolo all’ultimo minuto. Ora però per Putin c’è da fare i conti con un altro personaggio.
Si tratta di Viktor Trukhin, suo medico privato. Alcuni organi di stampa riferiscono che il dottore avrebbe provato a scappare nella vicina Bielorussia. Stato che è apertamente a fianco della Russia nella guerra che quest’ultima ha indebitamente scatenato contro l’Ucraina. La fuga però non è riuscita e le forze militari hanno arrestato Trukhin, accusato di conoscere molti segreti dello stesso Putin. La notizia è stata diffusa dal canale Telegram Cheka-OGPU ed il fermo è avvenuto per opera della FSB, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa.
Il dottor Viktor Trukhin ha 59 anni e da quasi una settimana non si avevano più sue notizie. Proprio pochi giorni fa questi era stato esautorato dal proprio incarico di responsabilità presso una importantissima struttura sanitaria statale con l’accusa di frode. Per quella che sembra essere una prassi sempre molto efficace che il regime putiniano mette in atto contro soggetti ritenuti scomodi. Il più famoso dei dissidenti russi, e sono a centinaia, è Alekei Navalny, è in carcere da gennaio 2021 ed attualmente deve scontare 11 anni di galera per frode fiscale ed oltraggio alla corte.
Ma sembra che siano pronte altre accuse probabilmente montate ad arte per fare si che la permanenza di Navalny in cella diventi a tutti gli effetti un ergastolo. Un altro precedente drammatico fu quello della spia russa Alexandr Litvinenko, avvelenato mortalmente a Londra nel 2006, dove si era riparato una volta diventato un oppositore di Putin. In quella circostanza venne tirato in ballo anche l’italiano Mario Scaramella. Nello stesso anno poi venne assassinata la giornalista Anna Politkovskaja, invisa ai putiniani.
La famiglia di Trukhin ha denunciato la scomparsa del proprio congiunto, il quale è ritenuto detentore di informazioni top secret non solo su Putin ma anche riguardo a vaccini e preparati di laboratorio. Al momento non si conoscono né le condizioni di salute di Victor Trukhin né il luogo in cui dovrebbe essere detenuto. Una cosa è certa: non basta accontentare il presidente russo senza batter ciglio. Chiunque gli stia vicino potrebbe fare una brutta fine.