La cucina zen coreana di Jeong Kwan: cos’è? Quali sono le caratteristiche e gli ingredienti principali? Scopriamo qualcosa in più.
Grande sbarco su Netflix della docu-serie sulla cucina zen coreana grazie ai preziosi insegnamenti della monaca buddista Jeong Kwan. In lei scorre la tradizione, la semplicità dei piatti ricavati dalle verdure. “Non c’è alcuna differenza tra cucinare e perseguire la via di Buddha” – queste le sue parole.
Bisogna tenere presente che la cucina zen coreana non deve essere confusa con quella tipica coreana, proprio perché viene contemplata una dieta solo ed esclusivamente vegana dove i condimenti sono utilizzati senza eccessi e si prediligono vegetali di stagione. Inoltre all’interno dei piatti sarà possibile trovare erbe che crescono spontaneamente, così come funghi e radici. Immancabile la salsa di soia e le verdure fermentate. All’interno di questo tipo di cucina ci sono delle regole molto importanti da rispettare: non sono tollerati prodotti di origine animale in quanto è la violenza stessa non essere tollerata.
E ancora, bisogna essere grati per il cibo che sia davanti ragion per cui non si deve cedere all’ingordigia. Ogni preparazione, ogni piatto viene fatto con amore e di energia positiva. Il tempo speso nella cucina devi portare solo ed esclusivamente gioia nell’esperienza culinaria. Protagonista indiscussa è la monaca Jeong Kwan la quale a soli 17 anni, dopo il terribile lutto della madre, decide di lasciare la sua famiglia e di recarsi al tempio per prendere i voti. Si occupa di cucina vegetariana ed è una vera esperta di tecniche di fermentazione.
Jeong Kwan, la cucina zen coreana della monaca buddista
Conosciuta in tutto il mondo per i suoi viaggi in cui parla di buddhismo in cui aiuta il prossimo dando il suo conforto e ovviamente del buon cibo. Quali sono le caratteristiche di questa cucina e quali ingredienti?
La monaca segue i dettami della natura e dell’energia spirituale: sostiene fermamente che è contro natura mangiare carne. Sono cinque gli ingredienti che andranno evitati: l’erba cipollina, il cipollotto, il porro e l’aglio perché sono considerati troppo pungenti e soprattutto perché il loro odore così forte costituisce una sorta di impedimento al raggiungimento di uno stato di calma. Tutti gli ingredienti sono scelti in modo tale da apportare nutrimento e beneficio all’organismo. Come si accennava in precedenza, vengono prediletti vegetali di stagione.
In ultimo viene data molta importanza al tè e tutto il rituale che c’è dietro. Mi riferisco alla cerimonia e alla tradizione coreana dove le foglie vengono processate due volte: prima arrostite e successivamente essiccate.