Scuola e vacanze estive: il binomio che terrorizza i genitori. Le famiglie sempre più stanche. Cosa sta emergendo?
Con molta probabilità adolescenti e bambini già il primo giorno di scuola desiderano fortemente che torni l’estate per andare in vacanza. Dal punto di vista dei genitori, però, si spera sempre che quel momento arrivi il più tardi possibile.
Ci si domanda, infatti, come facciano famiglie che non hanno particolari aiuti come ad esempio babysitter, possibilità di mandare i bambini ai campi estivi, a gestire ben 15 settimane lontane dalla scuola. Il tutto specialmente se in casa ci sono più di due figli. Recenti studi hanno sottolineato che i genitori privi di aiuto arrivano alla fine dell’estate ancora più stanchi di quando è iniziata. Questo perché non sempre vi è la possibilità di andare in vacanza o di godere eventualmente di una casa in campagna.
Vacanze estive di ben quindici settimane dalla scuola? Le famiglie con e senza aiuti sono sempre più stremate
I genitori – durante il periodo estivo – sono ancora più stanchi e più provati nel periodo invernale, perché vuol dire sobbarcarsi di un lavoro in più. Non solo il lavoro ufficio, eventualmente, ma anche il lavoro in casa e la necessità di creare dei diversivi per i ragazzi.
La casa diventa una sorta di campo di battaglia perché, specialmente più piccoli, si dedicano ai giochi e non i compiti. In tutto questo si aggiunge il lavoro da casa, le pulizie e tanto altro ancora. La difficoltà subentra nel momento in cui, come si è accennato in precedenza, non sempre ce la possibilità di poter andare in vacanza o di poter far fare ai bambini un’esperienza piacevole come quella del campo estivo. I problemi economici sono all’ordine del giorno e questo non crea altro che frustrazione nelle famiglie.
Lo scenario è il seguente: abbiamo un calendario delle vacanze davvero molto lungo, il più lungo d’Europa e in questo quadro ci si mette anche la condizione lavorativa che è decisamente sottopagata. Pochi giorni di ferie e 15 settimane da dedicare ancor di più ai propri figli. Diverso, invece, i paesi del Nord dove i ragazzi già ad agosto ritornano a scuola dopo essere stati a casa all’incirca un mese e mezzo. Sul fronte dei sindacati italiani non vi è alcuna volontà di aumentare gli insegnamenti durante l’estate.
Quanto sopra accennato porta anche al problema delle disuguaglianze, proprio perché non tutti i bambini hanno ormai la possibilità di poter andare in vacanza e lo fanno solo ed esclusivamente coloro i quali appartengono ad una classe sociale leggermente più agiata.