L’infermiera uccisa a coltellate è stata massacrata molto probabilmente da un suo ex compagno. La Polizia scientifica indaga.
Infermiera uccisa a coltellate, si chiamava Rossella Nappini la donna trovata con numerose ferite all’addome all’ingresso del palazzo dove abitava, in un palazzo del quartiere Trionfale a Roma. Lavorava all’ospedale San Filippo Neri, il delitto risale al pomeriggio di lunedì 4 settembre 2023. Molti vicini di casa, intervistati da diversi organi di stampa, hanno dichiarato di non conoscerla se non di vista. L’infermiera uccisa a coltellate viveva assieme alla anziana madre ed era separata.
Proprio per questo gli inquirenti hanno subito sottoposto ad interrogatorio il suo ex compagno. Ad accorgersi del suo corpo esanime e flagellato dalle ferite praticamente in strada sono stati due studenti di passaggio. Subito sono accorsi gli agenti della Polizia di Stato e quelli della Scientifica, che hanno transennato l’area per compiere i rilievi del caso. Cosa che ha causato dei problemi ai residenti visto che non era possibile utilizzare l’entrata principale.
Infermiera uccisa a coltellate, aveva due figli
Una operazione durata più di tre ore, fino a quando il corpo della sfortunata Rossella Nappini non è stato portato via. La donna aveva 52 anni. Al momento dell’aggressione altri residenti hanno sentito lei chiedere aiuto. Nessuno sembra avere visto l’omicida e per ora non sono emerse delle tracce. Gli investigatori hanno perlustrato i cassonetti della spazzatura situati nei dintorni allo scopo di trovare eventualmente l’arma del delitto.
Rossella Nappini era madre di due bambini avuti da una sua precedente relazione. Ma non sarebbero figli della persona ritenuta il principale sospettato. Si tratta di un ex compagno con il quale ci sarebbe stata una storia in tempi recenti, nata e finita nel giro di poco tempo. Questo individuo in un primo momento era risultato essere non reperibile. Successivamente le autorità sono riuscite ad individuarlo ed a condurlo in Questura per rivolgergli delle domande.
Contro la violenza sulle donne Rossella Nappini era in prima linea
La donna, protagonista dell’ennesimo femminicidio (ormai ce n’è almeno uno ogni settimana) si era trasferita in quel palazzo dove si trova la madre di 80 anni allo scopo di assistere quest’ultima, che risulterebbe essere affetta da una malattia. Sui social network la povera Rossella dichiarava tutto il proprio amore per i figli avuti. E pur essendo poco conosciuta lì dove era andata ad abitare, si mostrava solare e sorridente sui propri profili social.
Era anche molto bella e curava la propria persona, dimostrando meno della sua effettiva età. Nel 2018 Rossella Nappini aveva promosso anche una campagna in favore di una associazione contro la violenza sulle donne. Avvenne in occasione del suo compleanno. Purtroppo cinque anni dopo questa piaga sociale avrebbe finito con il causarne la morte.
Cosa fare in casi di violenza sulle donne
Esiste un numero appositamente dedicato, il Telefono Rosa. Oltre anche a diverse realtà presenti sul proprio territorio. A volte può essere di aiuto rivolgersi poi non solo alle forze dell’ordine ma anche ad appositi sportelli comunali. Ed è importante come comportarsi in casi di stalking e di persecuzioni da parte di persone violente che non vogliamo continuino ancora a fare parte della nostra vita. Inoltre esistono delle efficaci tecniche di autodifesa da potere mettere in atto all’occorrenza.