Il lavoro comporta un certo livello di stress, in alcuni casi, lo stress può portare a serie conseguenze: i segnali da non sottovalutare.
Il lavoro, qualsiasi tipo di lavoro, comporta stress, impegni, sacrifici, e spesso può gettare nello sconforto, specie quando si è sotto pressione, si hanno delle scadenze, oppure se non si ha un buon rapporto con i colleghi o con il proprio capo. Lavorare in un ambiente sano è fondamentale per mantenere il benessere mentale, ma anche per dare il massimo.
Come confermano ormai tanti studi, lavorare sereni aiuta a tirare fuori tutto il proprio potenziale, e quindi a lavorare meglio e in modo più efficiente. Tuttavia, mantenere l’equilibrio sul posto di lavoro non è mai semplice, perché ogni giorno possono accadere tante cose, e si possono succedere numerose sfide, che mettono a dura prova mente e corpo.
L’ambiente lavorativo può condizionare la salute mentale e anche quella fisica. Non è raro trovare lavoratori stressati, esausti ed esauriti. Non a caso, da un’indagine svolta da una piattaforma, Serenis, spiecializzata sul benessere mentale, è risultato che l’80% dei lavoratori non riesce a vivere bene, o almeno come vorrebbe, perché troppo stressato dal lavoro.
La vita moderna, lo sappiamo, funziona così, si lavora gran parte del giorno, il tempo libero è poco, perciò tutto è così frenetico, senza contare gli stipendi, almeno quelli italiani, fermi al 1991, perciò insoddisfacenti, inadatti per vivere sereni in una società sempre più cara. Dall’indagine è emerso anche che tanto lavoratori si rivolgono a psicoterapeuti per far fronte alle difficoltà, e per ritrovare la sanità.
Da qualche tempo, non a caso, è emersa anche in Italia la figura dello psicologo del lavoro, una figura assunta dalle società per fornire aiuto ai dipendenti. La Direttrice della piattaforma Serenis, Martina Migliore, afferma che i disturbi più frequenti, legati al luogo di lavoro, sono i disturbi ossessivo compulsivi, che emergono quando le persone si sentono sotto pressione e sono spaventate di un eventuale fallimento.
Sotto pressione, questi disturbi aumentano. Altro problema che insorge è legato al perfezionismo patologico, ossia la tendenza a fissare, da parte delle aziende, standard troppo elevati, quasi impossibili da raggiungere dai dipendenti, e ciò comporta fallimenti preannunciati e lavoratori insoddisfatti, depressi, dai nervi che crollano. E poi c’è lo spettro della depressione, il non sentirsi mai all’altezza del compito, e quindi ci si sente sfiduciati, inutili.
Al quarto posto emerge la fobia sociale, causata dal timore di non essere all’altezza dei colleghi, e così si evita il confronto, non si parla con gli altri, ci si isola. Infine, troviamo i deficit di attenzione, quindi lavori pasticciati, superficiali, fatti male perché troppo stanchi e nervosi.