Recentemente, uno studio condotto in Italia ha aperto la strada ad una nuova terapia per curare i sintomi del morbo di Parkinson.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica del sistema nervoso che colpisce principalmente il controllo del movimento.
Chi soffre di questa malattia manifesta sintomi come rigidità muscolare, tremori, instabilità nella postura e lentezza generale sui movimenti. Questo accade perché avviene una progressiva perdita di cellule nervose nel cervello. Il Parkinson è molto comune nelle persone anziane, ma non tutti sanno che può manifestarsi anche in persone giovani. Le cause della patologia non sono ancora note del tutto, potrebbero incidere sia fattori genetici che ambientali. Non esiste una cura per il morbo di Parkinson, ma ci sono delle terapie che mirano a gestire e rendere meno gravi i sintomi. La malattia incide moltissimo sulla vita dei pazienti visto che vengono coinvolte le funzionalità motorie del corpo. Per questo la ricerca su questa malattia non si ferma mai ed oggi una notizia ravviva la speranza dei pazienti.
Parkinson: una nuova terapia potrebbe cambiare la vita di migliaia di persone
C’è un nuovo progetto portato avanti da Alberto Mazzoni, ricercatore dell’istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. Il progetto si chiama “CALM” ed è stato finanziato dal Fondo Italiano per la Scienza Applicata (FISA).
Il progetto CALM è stato lanciato dal Ministero dell’Università e della Ricerca che mira a promuovere la ricerca italiana in diversi campi, tra cui l’ingegneria e la tecnologia. Grazie ad un cospicuo finanziamento di oltre 1 milione di euro, il progetto ha come fine quello di cambiare completamente l’approccio terapeutico al morbo di Parkinson. Attraverso diversi studi, i ricercatori mirano a migliorare i sintomi che si manifestano soprattutto nel camminare e nel controllare gli impulsi. Le terapie attuali, infatti, non sono in grado di avere chissà quale efficacia e non offrono molto aiuto ai pazienti.
Il dottor Mazzoni è stato anni a studiare i vari aspetti della patologia e vorrebbe riuscire a sfruttare le sue ampie conoscenze per aiutare la medicina a creare delle terapie che possano aiutare i pazienti ad avere una vita migliore, medicinali che abbiano anche meno effetti collaterali rispetto a quelli attuali.
Ci si auspica che l’approccio innovativo e le nuove tecnologie apporteranno un significativo aiuto nel progetto CALM, vista anche la sua grande importanza a livello medico. I ricercatori stanno organizzando lo studio e hanno già spiegato come funzionerà. In un ambiente simulato verranno testate diverse terapie, direttamente su una copia virtuale del cervello dei pazienti. Un algoritmo, insieme ad ulteriori tecnologi, dovrà identificare i sintomi ed intervenire.
Come riportato su In Salute News, il dottor Alberto Mazzoni ha sottolineato: “Uno dei sintomi trascurati del morbo di Parkinson che abbiamo intenzione di affrontare è il disordine del controllo degli impulsi, che colpisce generalmente il 10-15% dei pazienti e può portare a dipendenze come il gioco d’azzardo, lo shopping patologico e l’ipersessualità. Comprendere l’origine di questo sintomo contribuirà anche ad una migliore comprensione delle decisioni prese dal sistema nervoso umano.”
Il progetto CALM rappresenta quindi un passo di fondamentale importanza nella ricerca. Si spera che le nuove terapie potranno aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson.
Aurora De Santis