C’è la necessità di dovere produrre un nuovo vaccino anti-Covid dopo la comparsa di nuove versioni del virus. Qual è la situazione attuale in Italia.
Vaccino anti-Covid, se ne ritorna a parlare dopo che negli Stati Uniti in particolare si assiste, nel corso degli ultimi giorni, ad un aumento dei contagi. In tanti se ne saranno dimenticati, ma il virus circola ancora e per quanto riguarda l’Italia si registra anche dalle nostre parti una salita dei contagi. I nuovi casi riscontrati nella settimana che va da lunedì 28 agosto a sabato 2 settembre 2023 i casi di infezioni sono 14.863. C’è un aumento del +28% in confronto agli 11.602 casi della settimana precedente. Invece quattordici giorni fa i numeri si fermavano a circa 5.500 contagi.
E c’è anche un +36% che riguarda le reinfezioni. Chi si era già ammalato nei mesi o negli anni precedenti, a partire dal 2020, sta mostrando una predisposizione a finire di nuovo contagiato dal Coronavirus. Per questo c’è bisogno di passare all’azione con l’adozione di nuove contromisure. Che vedono in prima fila anzitutto l’adozione di un nuovo vaccino anti-Covid. C’è una casa farmaceutica che già aveva realizzato uno di quelli adottati tra 2021 e 2022 e che ha ricevuto l’ok da parte degli organi predisposti.
Vaccino anti-Covid, chi produce la nuova versione
La EMA (Agenzia Europea del Farmaco) ha espresso il proprio parere positivo riguardo alla produzione del nuovo vaccino anti-Covid di Pfizer. La disponibilità dovrebbe diventare effettiva già ad ottobre, se non addirittura a fine settembre, in vista di una campagna di vaccinazione autunnale da attuare in via preventiva, per cercare di anticipare l’arrivo dei primi freddi e degli altri consueti virus stagionali. Il nuovo vaccino di Pfizer può essere applicato anche a neonati a partire dai 6 mesi di età.
Le persone alle quali la nuova campagna di vaccinazione sono soprattutto gli anziani, ma si raccomanda di fornire la giusta protezione contro il virus anche ai bambini. Il Ministero della Salute punta a tenere il più basso possibile i numeri di ricoveri in ospedali, che avranno luogo per le situazioni più gravi. Anche i soggetti alle prese con un quadro clinico delicato, le donne incinte e gli operatori sociosanitari andranno protetti. La copertura fornita dal nuovo vaccino sarà di dodici mesi.
Quali sono le sotto-varianti del virus da tenere sotto controllo
Il consiglio è quello di assumere il vaccino anche nel caso in cui si abbia tra i propri conviventi un individuo con malattie tali da sforzare in maniera importante il sistema immunitario. Il nuovo vaccino è importante perché ha il compito di contrastare le nuove sotto-varianti del Covid ed in particolare la Xbb.1.5 e la Ba.2.86 o “Pirola”. Al momento c’è comunque un cauto ottimismo da parte delle autorità sanitarie mondiali, a partire dall’OMS, riguardo al fatto che la situazione possa essere tenuta sotto controllo, grazie al ricorso a specifiche attenzioni. Con la prudenza sarà possibile limitare il più possibile la circolazione del virus.