Quante cose ci ha insegnato Piero Angela. Tra le tante spicca un consiglio che lui diede in una sua vecchissima trasmissione. E che la scienza ha confermato in seguito.
Piero Angela è tra i più grandi personaggi che il mondo della cultura e del giornalismo abbia mai avuto. La sua scomparsa, avvenuta nel corso dell’estate del 2022 (si spense il 13 agosto, n.d.r.) fu accolta con grande tristezza da tutta Italia. Sono in tanti che hanno seguito i suoi programmi di divulgazione scientifica e di altri argomenti per decenni e decenni.
Tra le varie iterazioni di “Quark” e molte altre trasmissioni che hanno contribuito ad arricchire il bagaglio culturale di milioni di persone dagli anni Sessanta fino ai giorni d’oggi (sul web è sempre possibile trovare tantissime puntate dei programmi condotti da Piero Angela, n.d.r.) gli insegnamenti del giornalista originario di Torino e pluripremiato con innumerevoli titoli, lauree ad honoris causa e riconoscimenti di prestigio sono ancora vivi.
Tra i tanti ce n’è uno che riguarda l’ambito medico. Nel corso di una sua vecchia trasmissione di primi anni Ottanta, Piero Angela sottolineò un aspetto veramente importante. Nel corso di una inchiesta da lui condotta a proposito delle allora tecniche più innovative per curare delle malattie di diversi livelli di gravità, il giornalista svelò il contenuto molto significativo di una trasmissione che lui stesso intrattenne con un suo amico medico.
Quest’ultimo gli disse che c’è gente che si rivolge ai dottori per potere ricevere questa o quella cura allo scopo di tornare in salute. E, svelava Piero Angela, questo medico gli disse che le persone non hanno bisogno di tre pillole al giorno ma di tre abbracci al giorno, in molti casi. Perché una componente da non sottovalutare quando le cose non vanno è legata anche all’importanza di curare non solo la malattia ma anche l’uomo.
A volte c’è un legame conclamato tra una condizione fisica ed una mentale, di umore. Se una persona riesce a trovare il modo per essere felice, con tutta probabilità ci sarà una minore predisposizione a sentirsi ipocondriaco ed anche a finire con l’ammalarsi e con il chiedere l’intervento di un medico. Anche quando ci si sente solo stanchi, nervosi e molto giù di morale, ricevere un abbraccio, un sorriso, un caffè servito all’improvviso, o trovare un pacchettino regalo nascosto sotto a cuscino sono piccoli pensieri che possono fare una grande differenza.
Si tratta infatti di modi semplici per potere favorire il rilascio degli ormoni che ci danno la felicità. Gesti che non costano nulla e che ci fanno sentire molto meglio. Ci sono degli studi, avvenuti anni ed anni dopo l’insegnamento lasciatoci più di quaranta anni fa da Piero Angela, per i quali queste azioni positive favoriscono l’aumento della ossitocina e della dopamina, facendo ridurre i livelli di stress. Da tutto ciò ne trae beneficio anche il sistema immunitario, che si rafforza e lavora meglio con un livello di stress ossidativo più basso. Un abbraccio lungo diversi secondi, un bel sorriso costante e cose del genere a volte sono davvero migliori di una pillola o di un medicinale.