Ti hanno mai detto che urlare ai figli per educarli non serve a niente perché è controproducente? Ecco come devi comportarti per ottenere risultati soddisfacenti.
Moltissimi genitori commettono l’errore di urlare con i loro figli quando non si comportano correttamente, convinti che in questo modo si rendano conto dello sbaglio e cambino atteggiamento.
Le cose però non stanno così, in un momento di rabbia e nervosismo può capitare di alzare la voce ma questo non sarà affatto positivo per i bambini. Per un’ottima educazione e un sano rapporto la cosa più importante tra genitori e figli è il dialogo, questo però deve essere pacifico. Non servono a nulla nemmeno le punizioni corporali e quegli atteggiamenti che non vengono giustificati dalle regole.
Quando si urla si danneggia il rapporto paritario ed equilibrato che c’è tra genitori e figli. Urlare ai figli quindi è solo controproducente e non serve ad educarli. Di seguito trovi qualche utile consiglio che puoi mettere in pratica se anche tu hai figli e non sai come comportarti quando sbagliano.
Pre-adolescenti e adolescenti hanno bisogno di instaurare un rapporto equilibrato e paritetico con i genitori e con gli adulti in generale, in questo modo saranno più favorevoli al dialogo e a farsi educare. Quando invece si crea opposizione rifiuteranno ogni consiglio.
Per educare in modo sereno ed efficace l’unica ‘arma’ vincente è la comunicazione. Quando si urla si alza solo un muro e questo non porta a nulla di buono. Diverse sono le negative conseguenze che possono verificarsi quando si alza la voce, come quella di provocare nei figli paura e sensazione di pericolo. Con le urla viene stimolato l’ormone dello stress, il figlio tende anche a chiudersi in se stesso perché perde autostima.
Nella maggior parte dei casi i genitori iniziano ad urlare contro i loro figli quando non sono più dei bambini ma non sono ancora degli adulti. Durante la fase dell’adolescenza i ragazzini provano spesso quella sensazione di superiorità nei confronti del padre e della madre e solitamente vedono i genitori o come un confidente o come un nemico al quale non vogliono confidare nulla. Il loro problematico atteggiamento spesso ferisce ed irrita i genitori ed è per questo che tendono a punirli in modo severo e ad urlare.
Quando però si alza la voce la situazione si aggrava perché gli adolescenti non si sentono stimati e non riconoscono parità, questo li spingerà a restare nelle loro posizioni. Con il passare del tempo le urla provocano solo effetti negativi perché danneggiano l’emotiva stabilità dei figli. Tra le altre cose danno vita a comportamenti oppositivi e antisociali, spingono gli adolescenti a chiudersi e la loro autostima si abbassa.
È quindi importante che i genitori capiscano che urlare contro i figli non è affatto una cosa positiva perché li spingono ad assumere ulteriori comportamenti problematici, sommando ulteriori problemi a quello originario.