Un figlio che non ascolta è la normalità per molti genitori, quello che non sanno è che è una questione di comunicazione e di modo.
Ogni interazione con il proprio bambino è una forma di comunicazione. Non si tratta solo delle parole che pronunciate: il tono della voce, lo sguardo, gli abbracci e tutto l’affetto che danno i genitori sono tutti messaggi che si trasmettono al bambino. Il modo in cui si comunica, non solo gli insegna a rapportarsi con gli altri, ma plasma il suo sviluppo emotivo e il modo in cui costruirà le relazioni più avanti nella vita.
Ci si accorge facilmente quando un bambino non fa sempre ciò che dice il genitore. Il bambino ascolta la richiesta, ma puntualmente non fa quello chiesto. Perciò è necessario cambiare il metodo di insegnamento per cambiare rotta per questa cattiva abitudine. Basta cambiare il modo di comunicare con il proprio figlio.
Metodo di comunicazione con il proprio figlio: cosa fare quando non ascolta
Quando un bambino fa il contrario di ciò che dice il genitore, ciò che bisogna cambiare è il metodo in cui si comunica. Per esempio, invece di dire “non toccare”, meglio dire “mani lontane. Al posto di “non correre”, meglio “cammina piano” oppure “appoggialo qui, invece che “non tirarlo”.
Concettualmente non è colpa del bambino se non comprende appieno la richiesta, poiché non è che vuole non ascoltare, è che non ci si rende conto che il bambino non è in grado di percepire la parola “non”. Lavorando su questo particolare e sradicando le proprie abitudini di espressione, si riesce a comunicare in modo più chiaro con il proprio figlio per riuscire a farsi comprendere. Sostanzialmente, bisogna cercare di esprimere le frasi in positivo e non in negativo.
Farsi comprendere ha anche due benefici sul bambino: il primo è che non si bombarda di divieti e il secondo che il bambino ha molto più chiaro ciò che il genitore sta chiedendo. In questo modo il bambino non deve fare il ragionamento inverso, e quindi il contrario di ciò che gli viene detto. Cioè la frase “non toccare”, implica che la prima cosa che si viene in mente di fare sia proprio quella di toccare, la seconda che è molto più complessa, è cercare di capire cosa fare e al posto di toccare. Con la semplice frase “mani lontane”, si rende subito l’idea.