In che cosa consiste il braccialetto per l’abbronzatura e come potrà essere fondamentale per preservare la nostra salute e permetterci al contempo una tintarella invidiabile.
Braccialetto per l’abbronzatura, avete notato qualcuno che lo indossava nel corso delle vostre vacanze? Probabilmente no, perché ancora non esiste. Ma al mare, in montagna, in piscina, questo accessorio potrà avere un utilizzo via via crescente per via della sua capacità di riuscire a fornire una protezione importante contro l’assimilazione in eccesso di raggi ultravioletti. Infatti l’esposizione in eccesso può essere causa di problemi anche importanti per la salute. I cosiddetti raggi UVA sono delle radiazioni emesse dal Sole e che sono causa di possibili problemi per la salute.
Prendere il Sole tutti i giorni può fare si che la pelle subisca il sorgere di fenomeni negativi. Reiterare questa cosa per giorni e giorni fa aumentare anche i rischi di contrarre delle forme di tumori della pelle, nelle situazioni più gravi. Mentre nell’immediato può causare ustioni e scottature anche dolorose. E poi ci sono anche cheratosi e rughe. È sempre importante fare uso di una buona crema solare protettiva ed evitare di concedersi una tintarella nelle ore più calde della giornata estiva, dalle 10:00 del mattino fino alle 16:30 circa. Il braccialetto per l’abbronzatura però può dare una ottima mano.
Il funzionamento del braccialetto per l’abbronzatura è molto semplice. Quando cambia colore diventando più chiaro chi lo indossa avrà il segnale che dovrà andare all’ombra. Sarà infatti arrivato il momento in cui avrà avuto luogo una assunzione sufficiente di raggi ultravioletti, che è meglio non superare. L’idea porta la firma dell’Università La Sapienza di Roma assieme ad Enea.
Ed è meglio non correre rischi, da cui il concepimento del braccialetto per l’abbronzatura. Il quale non è ancora disponibile in commercio, ma sembra che ci troviamo a buon punto per quanto riguarda la sua messa a punto in vista di una futura messa a disposizione per la massa.
L’obiettivo degli ingegneri che stanno lavorando su questo progetto hanno l’intenzione di adattare questo loro ritrovato sia ad individui dalla pelle molto bianca, praticamente albini (che sono dotati di fototipi I e II) che di soggetti dalla carnagione più scura (con fototipi di tipo III a salire). Avere la pelle più scura è sinonimo di una maggiore resistenza alla radiazione dei raggi UVA, grazie ad una maggiore concentrazione di melanina, che è il pigmento responsabile dell’imbrunimento della pelle.
Per quanto riguarda la crema solare, è molto importante portarla sempre con sé non solo quando abbiamo l’intenzione di abbronzarci. Anche nelle situazioni che riguardano una esposizione in eccesso sotto al Sole dalla mattina al pomeriggio in ambienti come la città o la campagna sarebbe molto meglio applicarla sul proprio corpo. Quello dei raggi ultravioletti può essere una minaccia decisamente più seria di quanto sembri.