Perché i bambini piccoli picchiano gli altri e come fare per evitare che accada? Alcuni consigli utili da seguire. Le parole dell’esperta.
Le fasi della crescita del bambino dipendono, ovviamente, da caso a caso e il loro comportamento può essere assolutamente diverso l’uno dall’altro. Oggi prenderemo in esame un atteggiamento molto tipico legato alla sfera del litigio e del conflitto.
Come si menzionava in precedenza, affronteremo un tema molto delicato: mi riferisco al mostrare di comportamenti aggressivi da parte del bambino che generano conflitti non solo con i coetanei, ma anche con fratelli e sorelle. Molto spesso questi atteggiamenti sono dovuti ad una cattiva comunicazione e derivano dal fatto di provare difficoltà nel condividere e nell’esprimere tale disagio.
Questa fase si registra prevalentemente tra i due e i cinque anni, ma non di rado il fenomeno può avere una durata prolungata. Così come accade a casa, anche a scuola i bambini possono risolvere il conflitto servendosi di comportamenti aggressivi.
Tendenzialmente durante l’adolescenza questo modo di fare diventa pressoché verbale, tanto è vero che i ragazzi sono soliti confrontarsi aspramente con i genitori. Come è possibile affrontare un comportamento del genere? Sì menzionava poc’anzi che talvolta deriva da una cattiva comunicazione, ragion per cui è molto importante sedersi a tavolino e parlare con i propri figli utilizzando con loro un linguaggio chiaro e comprensibile. I genitori dovranno mostrarsi in grado di gestire anche i propri conflitti ed essere per i bambini un modello da seguire.
Un aspetto molto importante da tenere in considerazione è quello legato all’emotività, perché dietro un gesto così forte si nasconde un sentimento di rabbia e talvolta di gioia che il bambino non riesce a controllare e ad esprimere in maniera sana. Nel momento di collera, che sfocia picchiando il fratello o la sorella d’esempio, il bambino non riesce a ragionare e quindi in quel momento non è in grado di negoziare, tantomeno di poter parlare serenamente con il genitore o il diretto interessato.
Di conseguenza come ci si deve comportare? In questa fase tuo figlio non sarà in grado di relazionarsi a te, perché rapito dalla sua emozione. Ragion per cui, tu genitore, calmati e prenditi il tuo tempo. Solo quando entrambi vi sarete calmati sarete in grado di capire quanto accaduto.