I robot chirurgici potrebbero rivoluzione in modo incredibile la cura del cancro, sai cosa sono in grado di fare? Ti svelo tutto quello che c’è da sapere.
Si tratta di robot chirurgici molto sottili in grado di raggiungere anche le parti più piccole e fragili delle vie respiratorie, nell’ambito della cura del cancro potrebbero far ottenere risultati davvero soddisfacenti.
A trarne benefici sono soprattutto le operazioni che riguardano la rimozione dei tumori al polmone. Il tentacolo ultraflessibile è controllato da magneti e ha un diametro 2 millimetri. A svilupparlo sono stati i ricercatori dello STORM Lab dell’Università di Leeds che si trova nel Regno Unito ed è stato finanziato dall’Erc (European Research Council).
L’oncologica chirurgia potrebbe migliorare in modo notevole, questo tipo di approccio infatti è decisamente più accurato e consente di eliminare le cancerose cellule dai bronchi in modo meno invasivo, riducendo incredibilmente i danni ai tessuti. Continua a leggere i paragrafi successivi se vuoi saperne di più su questi promettenti robot chirurgici.
Con questi robot chirurgici la cura del cancro potrebbe andare in contro ad una vera e propria rivoluzione con risultati davvero soddisfacenti
Specie nei Paesi industrializzati il tumore al polmone è sempre più diffuso e causa un elevato numero di decessi. Per cercare di combatterlo nella maggior parte dei casi si ricorre alla standard terapia, ovvero la chirurgia.
È bene precisare che gli interventi per trattare il tumore polmonare sono molto invasivi, prevedono infatti la rimozione di porzioni grandi di tessuto che compromette la funzionalità polmonare. Proprio per questo motivo la medicina è costantemente alla ricerca di metodi meno invasivi per ottenere una diagnosi e curare i pazienti quando la malattia è nella precoce fase.
Il direttore dello STORM Lab e supervisore della ricerca Pietro Valdastri ha spiegato che il robot tentacolo ha un grosso vantaggio. Quale? Quello di essere specifico per l’anatomia, si controlla totalmente con i magneti ed è più soffice dei tessuti anatomici. Viene mosso da bracci robotici esterni ed è stato testato dal team sui polmoni di un cadavere. Ciò ha permesso di accertare che rispetto agli strumenti standard è capace di spingersi più in profondità, si parla di una percentuale di circa il 37%. Inoltre, consente di recare ai tessuti sani danni decisamente minori.
Sull’uomo verranno effettuati diversi test clinici e se questi permetteranno di ottenere risultati soddisfacenti il nuovo approccio potrebbe essere utilizzato per la selezione delle sole cellule maligne e per le biopsie, le cellule sane invece non verranno toccate e potranno continuare a svolgere normalmente le loro importanti funzioni. Il team di scienziati ha testato anche la possibilità di far lavorare in coppia due robot chirurghi. In questo caso un tentacolo ha il compito di riprende la scena operatoria mentre l’altro si occupa di controllare il laser che rimuove i tumori.
Gli scienziati per il test hanno utilizzato una replica artificiale di un cranio e hanno effettuato un intervento di chirurgia endonasale. Dal naso sono risaliti fino alla base del cervello e hanno inscenato la rimozione di un benigno tumore che si trovava alla base del cranio. I due robot si muovevano in maniera indipendente e i magneti vicini non si attiravano a vicenda, il test infatti è stato un successo.