Ci sono moltissime “credenze” popolari su come mangiare in estate: scopriamo insieme i miti più diffusi e se sono veri oppure no.
Quando si tratta di alimentazione, è importantissimo essere informati e conoscere quello che mangi.
Ci sono moltissime false credenze sui cibi in estate. Durante l’estate, circolano molte credenze riguardanti l’alimentazione, alcune delle quali risultano totalmente infondate o, in alcuni rarissimi casi, solo parzialmente vere.
Tutt’oggi, nel 2023, ci sono alcune credenze totalmente false che circolano e che non sappiamo essere sbagliate.
In estate poi, ci sono alcune particolari raccomandazioni che poi, se analizzate scientificamente, non hanno né capo e né coda. Sono semplicemente dei falsi miti che è arrivato il momento di cancellare, una volta per tutte.
Un mito da sfatare assolutamente riguarda il consumo di acqua d’estate. Una credenza popolare vuole che bere 8 bicchieri di acqua al giorno sia sufficiente in estate. In realtà, questo quantitativo non basta per mantenere il corpo ben idratato, bisogna bere molta più acqua in estate, qui la quantità che consigliano gli esperti.
Una credenza comune riguarda l’anguria e il suo alto indice glicemico e si dice faccia ingrassare. In realtà, questo buonissimo frutto può essere tranquillamente incluso in regimi alimentari equilibrati o dimagranti, poiché ha un carico glicemico molto basso, essendo composta principalmente da acqua e contenendo pochissimo zucchero.
La chiave per consumarla in modo responsabile sta nel moderare la quantità consumata. Spesso, si sente anche dire che mangiare i semi dell’anguria possa essere dannoso. In realtà, i semi sono principalmente composti da fibre, che ovviamente fanno bene all’organismo poiché aiutano nella digestione e a proteggere le mucose. Per consumarli in sicurezza, basta tostarli in forno e poi gustarli, magari in una bella insalata.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, puoi tranquillamente consumare i cibi piccanti. Addirittura sono consigliati per aiutare a sopportare meglio il calore in quanto stimolano la sudorazione (processo con il quale il corpo abbassa la sua temperatura).
Sebbene l’esposizione al sole possa aiutare nella sintesi della vitamina D, due o tre settimane di sole non sono sufficienti per correggere un deficit e per fare il pieno per tutto il resto dell’anno. Anche nelle altre stagioni è importante prendere un po’ di sole ogni giorno, mangiare cibi che contengano Vitamina D e, in caso di una vera e propria carenza di Vitamina D, integrarla con prodotti prescritti dal tuo medico.
In molti credono che mangiare carote favorisca l’abbronzatura. In realtà, le carote non favoriscono direttamente l’abbronzatura, ma contengono betacarotene, un antiossidante che protegge le cellule della pelle dai danni causati dai raggi ultravioletti. Quindi, mentre non stimolano la produzione di melanina (sostanza grazie alla quale la pelle si abbronza9, rendono sicuramente la pelle più sana, idratata ed elastica.
Questo mito estivo, in realtà, è vero: bere alcool contribuisce la disidratazione. Infatti, quando bevi alcool, il corpo non lo riconosce come un nutriente essenziale e lo elimina attraverso le urine, causando disidratazione. Inoltre, non bisogna sottovalutare il fatto che l’alcol, se si accumula nel corpo, può trasformarsi in una molecola tossica e cancerogena, ovvero l’acetaldeide.
Anche la credenza che bere acqua troppo fredda faccia male è vera. Se l’ambiente è molto caldo, è consigliabile bere acqua a temperatura ambiente o fresca anziché gelata. L’acqua fredda può confondere i segnali termici del corpo, portando il cervello a interpretare erroneamente la necessità di produrre calore invece di diminuirlo. Questo meccanismo può essere molto pericoloso.
Aurora De Santis