Un nuovo studio che riguarda la famosa e amata dieta mediterranea rende noto un importante dato sulla demenza senile, ciò che è emerso ti stupirà molto.
La dieta mediterranea è famosa e amata praticamente in tutto il mondo per gli incredibili benefici che apporta all’organismo e alla salute. È a base di frutta, cereali, verdure e poca carne e a quanto pare ha riduce anche i disturbi cardiovascolari e i rischi di demenza senile.
A renderlo noto è un nuovo studio pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ripreso anche dal Guardian. Questo mette in luce alcuni benefici di questo tipo di dieta ancora inediti. Un’alimentazione a base di cereale, frutti di mare, verdure e noci potrebbe a quanto pare ridurre di quasi un quarto il rischio di demenza. Tra le altre cose ha benefici affetti anche sul fegato e aiuta a prevenire la depressione.
La ricercatrice senior presso l’università di Exeter Janice Ranson rende noti alcuni benefici per la salute del cervello. Questi derivano appunto dalla dieta mediterranea e sono a lungo termine. Per la scienza sarebbe davvero importante trovare dei metodi efficaci in grado di ridurre il rischio di sviluppare la demenza senile e la dieta mediterranea potrebbe essere un valido aiuto.
La dieta mediterranea apporta è utile anche contro la demenza senile? Ecco cosa è emerso dal nuovo studio
Al momento non sono molte le opzioni per coloro che si trovano in questa condiziona e la demenza ha un impatto rilevante sull’esistenza di moltissime persone. Il nuovo studio è stato effettuato su più di 60mila individui della UK Biobank. Si tratta di una database online di medici documenti che osserva lo stile di vita di oltre mezzo milione di britannici.
Sono state usate due misure per esaminare i campioni relativi all’aderenza alla dieta mediterranea. È bene precisare che è stato naturalmente tenuto in considerazione anche il genetico rischio di demenza. Sono stati registrati 882 casi di demenza in un decennio e rispetto a coloro che mangiavano diversamente nei confronti di chi seguiva una dieta mediterranea è stato registrato un rischio di sviluppare la patologia minore del 23%. In molti però sono ancora scettici dal momento che la ricerca è stata svolta solo un un gruppo di persone che hanno origini europee. Molti esperti infatti pensano che sarebbe più opportuno condurla su una gamma di popolazione più ampia.
Il responsabile della politica all’Alzheimer’s Research UK, Susan Mitchell, pensa che il nuovo studio sia intrigante ma ritiene che siano indispensabili altri approfondimenti coinvolgendo anche persone di origine asiatica, nera e di minoranze etniche nella ricerca. Lo studio non convince nemmeno il dietologo e docente dell’Aston University Duane Mellor. Quest’ultimo pensa che non rispecchia realmente le alimentari abitudini britanniche.
Ad ogni modo, lo studio rende noti alcuni benefici contro la demenza senile apportati dalla dieta mediterranea. Inoltre, sembra che riduca anche i rischi di fare i conti con cardiache patologie e prematura morta del 25%. Una ricerca evidenzia infatti che le donne che osservano in modo adeguato questo tipo di alimentazione hanno ridotto del 23% il rischio di morte prematura e del 24% quello di sviluppare malattie cardiache.