Arrivano cattive notizie sul numero dei casi Covid: i dati aggiornati dell’OMS non sono per niente incoraggianti.
Sono trascorsi più di 3 anni da quando il Covid ha cominciato a diffondersi e a mietere le prime vittime.
Sono lontani i giorni in cui i telegiornali diffondevano il bollettino giornaliero dei casi in Italia e nel mondo, quando c’erano le zone rosse, le gialle e le arancioni, le autocertificazioni per uscire e andare a lavoro. Nonostante il peggio sia passato, il Covid aleggia ancora tra la popolazione italiana e mondiale, e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) monitora sempre la situazione.
Aggiornamento sui casi Covid: i dati dell’OMS
I dati raccolti dall’OMS che riguardano il mese di luglio 2023 non sono per nulla incoraggianti.
Complice anche la nascita di molte varianti, i casi di COVID-19 sono aumentati in tutto il mondo, con un incremento del 7%. La maggior concentrazione dei casi si rileva nella zona del Pacifico occidentale. La variante che più si sta diffondendo è la EG.5.
Mentre tutte le altre cinque macro regioni stanno registrando una diminuzione dei casi, l’OMS avverte che i casi segnalati potrebbero non rappresentare in modo accurato i tassi di infezione a causa della riduzione dei test e delle segnalazioni globali. Durante il mese di luglio, sono stati segnalati più di un milione di nuovi casi Covid e più di tremila decessi a causa della malattia. Insomma, un numero elevato, se consideriamo anche il fatto che l’uso di test Covid in estate si riduce parecchio.
È importante notare che alcuni paesi continuano a segnalare un alto numero di casi e di ricoveri, anche se i test sono stati ridotti. A livello regionale, la Regione del Pacifico occidentale è l’unica ad avere un aumento dei casi, mentre tutte le altre hanno visto una diminuzione.
La variante EG.5 continua a diffondersi
La variante EG.5 del Covid-19 recentemente inclusa nella lista delle varianti sotto monitoraggio dell’OMS, sta crescendo rapidamente e rappresenta l’11,6% dei casi globali. Questa variante è diventata la seconda più diffusa dopo la variante Arturo. Oltre a EG.5, ci sono altre sette varianti che al momento vengono monitorate. le più preoccupanti, per ora, sono Arturo e Kraken.
L’OMS sottolinea che le tendenze delle varianti differiscono tra le diverse regioni e Paesi e sono influenzate dal livello di immunità della popolazione dovuto alle vaccinazioni e alle infezioni precedenti. Alcuni paesi stanno ancora affrontando un aumento dei casi e dei ricoveri, anche se in misura minore rispetto alle ondate precedenti.
Nonostante l’emergenza sanitaria internazionale sia stata dichiarata conclusa, l’OMS sottolinea che il COVID-19 rappresenta ancora una grave minaccia. Di conseguenza, non perde occasione per invitare gli Stati a mantenere le infrastrutture Covid e a non smantellarle, in modo da garantire sorveglianza, segnalazione, monitoraggio della malattia e delle sue varianti e per la somministrazione dei vaccini.
Aurora De Santis