Uno studio molto interessante riguardo a come ascoltare il silenzio ed a cosa viene percepito è stato realizzato di recente, con la scoperta di aspetti inediti.
Ascoltare il silenzio può essere davvero terapeutico. Non può esserci cura migliore, in certi contesti, del ricercare la quiete e del sottoporre il nostro apparato uditivo ad una fonte di decibel che sia il più possibile vicino allo zero. Pensate ad un anno intero speso al lavoro od a studiare, tra il vociare dei colleghi e dell’aula piena ed alla caoticità connessa allo spostarsi per raggiungere il nostro luogo di lavoro o l’università. Il traffico è un altro grosso elemento di stress e di disturbo per la quiete ed il benessere mentale.
Quando arriva un periodo di vacanza ascoltare il silenzio dovrebbe essere la prima cosa che faremo. Andare in spiaggia all’alba o comunque prima di un certo orario, che solitamente è inquadrabile prima delle otto del mattino, ci consentirà di sentire solamente il lento e tranquillo sciabordio delle onde. Così come riparare in una zona di campagna od in un bosco ci sottoporrà al solo verso degli uccelli ed al lieve spostamento della vegetazione causato dal vento, se la giornata è caratterizzata dal bel tempo.
Ascoltare il silenzio, perché è utile
Possiamo però ascoltare il silenzio oppure della musica gradevole come quella classica. O suoni leggeri, piacevoli ed in grado di farci rilassare anche quando siamo a casa. La soluzione più veloce per quest’ultimo aspetto è fare uso di cuffie auricolari e trovare sul web una fonte di rumore adatta, per simulare per l’appunto le onde oppure il cinguettio. Sottoporre noi stessi al silenzio è un qualcosa che ci fa stare meglio, come confermato da diversi studi. Ed ora alcuni ricercatori sono anche riusciti a scoprire che il silenzio comunque è in grado di generare un suono.
Se ne parla sulla rivista specializzata di settore “Proceedings of the National Academy of Sciences”. Rivista che ha riportato i risultati conclusivi stilati da esperti in filosofia e psicologia della statunitense Johns Hopkins University di Baltimora.
Anche i silenzi vengono percepiti come se fossero rumori
Lo studio ha rimarcato un aspetto, ovverosia che una condizione di silenzio rappresenta comunque qualcosa di udibile. Una conclusione sorta dal tentativo di capire come il cervello percepisce questi momenti. E se lo stesso proceda con delle differenze nell’interpretare rispettivamente i suoni ed il silenzio. E si è capito che la assenza di suoni viene comunque elaborata come se fosse a sua volta un suono.