Paracetamolo, chi è il suo inventore? La lunga storia di uno dei farmaci più famosi e diffusi al mondo. Tutti i particolari.
Il paracetamolo è uno dei farmaci più conosciuti e più usati al mondo: viene impiegato principalmente per contrastare il dolore di media entità legato principalmente a mal di testa, fastidi muscolari, reazioni ai vaccini e ovviamente per abbassare la febbre.
Si tratta di un farmaco da banco che ha una azione analgesica e antipiretica: può essere utilizzato sia da solo, sia accostato ad altre sostanze. Viene impiegato principalmente durante la febbre, forme virali di raffreddamento e dolori acuti e cronici. Conosciuto principalmente con il nome di Tachipirina, il suo effetto avviene all’incirca entro 11 minuti, mentre per la riduzione del farmaco occorrono all’incirca da uno a quattro ore. La dose massima da poter assumere è di 4 g al giorno.
Paracetamolo, l’inventore del farmaco: la sua storia e l’evoluzione negli anni
Oggi racconteremo la storia dell’inventore di questo famosissimo farmaco: si tratta di Harmon Northrop Morse. È un famoso chimico e docente americano, conosciuto principalmente per aver sintetizzato per la prima volta il paracetamolo.
Come abbiamo accennato in precedenza, Harmon Northrop Morse fu un famoso chimico americano noto per aver sintetizzato il paracetamolo – il farmaco più famoso al mondo. Nei primi anni del ‘900 i suoi studi si erano concentrati principalmente sulla pressione osmotica: questa importante ricerca gli aveva permesso anche di vincere un importante riconoscimento nel 1916. Al suo nome è legata anche l’equazione Morse. Entriamo nei dettagli della sua vita.
Morse non ebbe un’infanzia molto semplice, poiché il padre era un contadino puritano che non credeva in alcuna forma di svago, mentre sua madre morì molto giovane. Fu solo ad un importante lascito della nonna che ebbe la possibilità di studiare chimica al college, trasferendosi nel 1876 negli Stati Uniti. Il suo fu un lavoro decisamente prezioso che lo portò nel giro di breve tempo a diventare professore ordinario di chimica.
Decise di ritirarsi dall’insegnamento a partire dal 1916: visse il resto della sua vita tendenzialmente in solitaria, ma al fianco della moglie e dei figli che lo aiutarono nelle ultime pubblicazioni. Venne a mancare nel 1920 durante una vacanza nel Maine e fu ricordato sempre come un uomo particolarmente silenzioso e poco incline ai rapporti sociali.
