Se la monogamia è un’invenzione religiosa, allora è considerato normale avere delle infatuazioni durante una relazione?
La questione è difficile, e trovare una risposta è abbastanza complicato. Ma se l’amore è amore, l’attrazione è un’altra cosa, e su questo punto non ci si può fare nulla. La monogamia, non è cosa umana, diciamo chiaramente, è più che altro una costrizione religiosa imposta ormai da millenni. Ma l’essere umano, così come la quasi totalità delle specie animali, ha una natura poligama.
Eppure, nonostante gli istinti, a prevalere, almeno nella maggior parte dei casi, sono la ragione, il sentimento, il cervello e il cuore. Si può amare una persona, ma essere attratti da altri? Sicuramente sì, parola di un neuropsicologo, perché la natura degli umani è questa, e non può essere soffocata dalle convenzioni sociali. Ma si può perdonare, o addirittura accettare, il tradimento mentale?
Di solito, quando, all’interno di una coppia, si nota l’attrazione del partner nei confronti di una persona esterna, si pone fine alla relazione. Essere attratti da terze persone infatti, equivale, nella mente di quasi tutti, a un tradimento. Un tradimento mentale è come un tradimento fisico. Eppure, come confermano gli psicologi, è del tutto normale.
Capita di frequente di trovare coppie, magari insieme da molto tempo, i cui sentimenti ormai si sono raffreddati. Dopo anni, infatti, la passione tende a sbiadire, così come l’attrazione, e inoltre non c’è più il senso della curiosità o della novità, dato che si conosce tutto del proprio partner. Inoltre, spesso subentra persino una crisi di coppia, che rende tutto più difficile. Quando si incontra una nuova persona, invece, ecco che la fiamma dell’interesse si riattizza.
Si è maggiormente curiosi, si è attratti dalla novità, si vuole scoprire la nuova conoscenza. Insomma, spesso e volentieri scocca la scintilla, la cotta, nei confronti di un’altra persona. Un guaio, se si è vincolati sentimentalmente. Ma come uscirne? Significa che la relazione con il partner storico è finita? Secondo la neuropsicologa Nawal Mustafa, non è così.
Come afferma l’esperta, prendersi una cotta per qualcuno che non sia il proprio partner rientra nella normalità dell’essere umano. Tra l’altro, guardando i dati di alcune ricerche, si scopre che il 69,9% delle persone con una relazione stabile, ha avuto delle infatuazioni. Nella maggior parte dei casi, l’infatuazione è innocente, finché resta confinata nel limbo della fantasia mentale.
Ben diverso quando, questa infatuazione, si tramuta in realtà. Tuttavia, quando si prende una cotta per un’altra persona, non bisogna mai affrettare le cose, per non rovinare il rapporto con il proprio partner. Solitamente, la cotta svanisce nel giro di poco tempo, perché il cervello batte gli istinti carnali, perciò non resta che attendere, e la relazione non ne risentirà affatto. Essere attratti da altri è un peccato? Probabilmente no, visto che è nella nostra natura.
A proposito, ci sono dei segnali ben precisi che riguardano il tradimento, quello reale. Spesso, questi segnali sono conseguenza di atteggiamenti e cause che tendiamo a sottovalutare. Se la neuropsicologa tranquillizza e considera normalità l’infatuazione temporanea e mentale, si può perdonare un tradimento vero e proprio?