Soffiare sulle candeline non è una buona idea: il retroscena che nessuno immagina lontanamente. Le parole degli esperti
Diventata una pratica comune e abitudinaria quella di soffiare le candeline il giorno del nostro compleanno, ma sembrerebbe che questa usanza sia davvero molto molto antica. Non è stato possibile e datare il tutto con precisione, ma è plausibile ricollegare il tutto agli antichi greci.
Sappiamo infatti che il popolo credeva in molte divinità ed erano soliti omaggiare gli dei con dei doni. In modo particolare mi riferisco ad Artemide (dea della luna) e secondo la tradizione i greci offrivano alla dea dei dolci rotondi che portavano al suo tempio e che ricordassero la forma del corpo celeste. Su questa venivano apposte delle candele che dovevano far brillare il dolce quasi come se fosse la luna. Quando la candela si spegneva veniva sprigionato del fumo e si riteneva che questo potesse portare in alto nel cielo i desideri.
Come si menzionava in precedenza, questa pratica ha origini davvero secolari. Sebbene possa essere un momento magico e di raccolta, cela un retroscena davvero inimmaginabile. Intervenuti in tal proposito i ricercatori dell’università del South Carolina i quali hanno portato a termine un esperimento davvero molto interessante.
Per iniziare è stato necessario servirsi della consueta torta di compleanno: hanno poi deciso di spargere della glassa sul della carta stagnola e chiesto ai partecipanti dell’esperimento di mangiare un trancio di pizza prima di spegnere le candeline. Questo step avrebbe aiutato nella stimolazione e nella produzione di saliva. Che cosa è emerso, dunque, dai campioni di glassa? Il risultato è davvero sconvolgente in quanto dove erano state spente le candeline vi era una forte tasso di contaminazione batterica: mi riferisco ad un dato superiore al 14%, rispetto ai fogli in cui nessuno mi aveva soffiato sopra. Intervenuto a spiegare al meglio la situazione, il professor Paul Dawson il quale ha chiarito che alcune persone che sono soliti soffiare sulle candeline non trasferiscono particolari batteri e virus, a differenza di altre che ne diffondono in grandissima quantità.
Il docente universitario ha tenuto a ribadire che non occorre rinunciare a questa pratica secolare, in quanto il rischio batterico è davvero minimo e non comporta nessun tipo di preoccupazione per la salute. Parlando con i dati alla mano, ha evidenziato che anche ripetendo questo gesto oltre le 100.000 volte, non si rischierebbe davvero di ammalarsi. Caso diverso nasce nel momento in cui la persona che spegne le candeline è ammalata! In quella circostanza il rischio è comunque minimo, ma in tal circostanze interviene il buon senso del festeggiato.