Secondo una ricerca effettua dal CENSIS, la maggior parte degli italiani farebbe fatica a riconoscere le fake news dalle notizie vere.
Purtroppo, c’era da aspettarselo, e una ricerca condotta dal CENSIS non fa che confermarlo. Gran parte degli italiani, circa il 76%, non sarebbe in grado di riconoscere una bufala da una notizia vera. Dunque, gli italiani fanno una pessima figura, perché possono essere abbindolati con articoli falsi, che spacciano informazioni totalmente inventate.
Insomma, non che ci volesse una ricerca apposita a confermare l’ovvio, basti pensare ai numerosi post fatti di proposito, fintissimi, per alimentare la rabbia sociale, o per nutrire le congetture dei complottisti. Il CENSIS riporta che, a cadere nella trappola delle fake news, sarebbe il 76,5% dei cittadini. Di questi, il 20,2% ammette, con onestà, di non saper riconoscere la verità dalla bufala, mentre il 61,1% pensa individuare circa la metà delle bufale che girano in rete.
E poi c’è il 29,7% che può essere etichettato come complottista, il quale ritiene che le bufale non siano altro che notizie vere sfuggite al controllo del media e alla censura del Governo. A destare ulteriore interesse, e anche preoccupazione, è anche l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, la quale viene vista, dal 75,1% della popolazione, come divulgatrice di bufale preparate ad hoc.
In tutto ciò, ma qui si lavora in sinergia, si sente l’esigenza, da parte dello Stato, del sistema scolastico e delle scuole specializzate, di creare un giornalismo sano e chiaro. Bisogna richiamare l’attenzione sui pericoli del web e delle fake news, e sulle competenze dei veri giornalisti, i quali si documentano e scrivono con sincerità, senza prendere in giro gli utenti.
Occorre iniziare a sensibilizzare gli studenti sin dalle scuole, per aiutarli a distinguere la verità dalle bufale. Il fenomeno delle fake news c’è sempre stato, sin dai titoloni “urlati” messi in prima pagina sui quotidiani cartacei. Oggi, però, grazie a Internet, le bufale si sono moltiplicate, e sono sempre più diffuse. Queste, possono rappresentare un pericolo per tutti, per la comunità e per i singoli.
Le bufale sono notizie scritte in modo superficiale, tramite articoli non verificati, e notizie prelevate da chissà dove. Ma questa superficialità rischia di creare grossi danni alla comunità. Insomma, per non cadere nel tranello degli “ingannevoli”, è sempre bene verificare una fonte prima di divulgarla, e vedere se anche altre testate la riportano.
Tra l’altro, non bisogna mai soffermarsi ai titoli, spesso utilizzati per attirare l’attenzione dei lettori. In certi casi, addirittura, non c’entrano nulla con il testo interno all’articolo, estrapolando frasi casuali di un discorso. Altra verifica che si può fare per capire se si tratta di un articolo fasullo, sono controllare le fonti citate, che spesso non trovano riscontro nella realtà, con nomi di enti o di testate non esistenti.