Avrai sicuramente sentito parlare dell’influenza spagnola ma forse non conosci tutti i dettagli della storia, ti svelo quali erano i sintomi, la causa e dove ebbe origine
Fu una gravissima e spaventosa pandemia che colpì la maggior parte della popolazione tra il 1918 e 1920, dopo la prima guerra mondiale. L’influenza spagnola fu un vero disastro a livello sanitario.
Contagiò moltissime persone, circa mezzo miliardo, e causò la morte di circa 40milioni di persone. Fu Philadelphia una delle città maggiormente colpite e fu la sfilata del Liberty Loan Drive la causa più rilevante, a questa parteciparono circa duecentomila persone. Con una campagna si invitò la gente a non sputare, starnutire e tossire nei luoghi pubblici. La pandemia però si è diffusa velocemente e gestirla non era certo semplice.
A febbraio del 1918 l’agenzia di stampa spagnola FABRA rese nota a Madrid la comparsa della pericolosa influenza, la Spagna era l’unica a non avere la censura militare perché non partecipò alla prima guerra mondiale. Si pensò che la pandemia si era diffusa proprio lì, ma non è andata proprio così. Sembra infatti che la prima ondata si verificò negli Stati Uniti con una primaverile influenza, però non causò molti morti. Ad aprile la spagnola fu riscontrata in Francia e qualche mese dopo anche in Inghilterra, in Giappone e in Cina. La seconda e la terza ondata, avvenuta nella primavera del 1919, causarono moltissimi morti in tutto il mondo.
Dove ebbe origine l’influenza spagnola? Causa e sintomi del pericolossissimo virus
L’influenza spagnola colpiva persone di ogni età e sesso, venne chiamata anche ‘morbo crudele’ per le tantissime vittime che ha causato.
I suoi sintomi sono molto simili a quelli delle influenzali malattie, come: mal di gola, febbre, dolori alle articolazioni e ai muscoli, diarrea, muco, tosse secca, nausea, difficoltà a respirare ecc. Questi si presentavano dopo circa due giorni dal contagio e duravano circa una settimana. Le persone colpite in modo più grave facevano anche i conti con una polmonite batterica, in pochi giorni o addirittura poche ore si passava da uno stato di delirio alla morte.
Nel periodo in cui il virus si è diffuso a causa della guerra c’era scarsa igiene, malnutrizione, gli ospedali e i campi medici erano eccessivamente affollati e le cure non erano adeguate. Tutto ciò contribuì in modo notevole ad aumentare i decessi. A distanza di moltissimi anni si continua a dibattere sulla reale origine della pandemia del 1918. L’ipotesi più accreditata sembra essere quella che vede come principio di diffusione una forma influenzale poco rilevante in Kansas, in varie fattorie della contea di Haskell nei primi di marzo. Nelle vicinanze c’era una base di addestramento militare, il Camp Funston, con migliaia di reclute che dovevano imbarcarsi per l’Europa. Centinaia di soldati si contagiarono nel giro di qualche giorno.
Molti epidemiologhi sono convinti che la spagnola si sia diffusa con il salto di specie e pensano che l’origine del virus sia da attribuire alla Cina meridionale, portata dagli immigranti asiatici in Europa e negli Usa, oppure da un allevamento di pollame negli Stati Uniti, nell’Utah. C’è invece chi sostiene che l’influenza in origine si diffuse nell’ospedale e nel campo militare di Étaples, in Francia.