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Le origini dell’uomo sulla Terra sono completamente da rivedere: la scoperta impensabile

Pubblicato da
Salvatore Lavino

In base ad una nuova scoperta le origini dell’uomo sulla Terra sarebbero da ridefinire. Una nuova tecnica ha mostrato una data molto più antica.

C’è una scoperta riguardo alle origini dell’uomo sulla Terra. Da decenni abbiamo raccolto degli indizi che ci hanno fatto delineare una certa genealogia in merito alle diverse specie di uomini primitivi che si sono succeduti nei millenni passati. I nostri antenati preistorici infatti hanno avuto differenti ceppi e tratti evolutivi, partendo dai primi ominidi per poi approdare alla nostra specie, l’Homo Sapiens Sapiens. Ma adesso c’è una novità da tenere in conto.

Dei resti umani (Foto Canva – inran.it)

Infatti è avvenuta una scoperta sulle origini del nuovo sul nostro pianeta a seguito di un ritrovamento tanto inatteso quanto sorprendente. In un complesso di grotte situato nella località di Sterkfontein, in Sudafrica, sono emersi dei reperti che riferiscono di come, con tutta probabilità, gli antenati di noi tutti hanno un milione di anni in più rispetto a quanto si è pensato fino ad ora. A farci cambiare idea sono stati i fossili rinvenuti agli antipodi, per un ritrovamento del quale si è parlato sulla rivista specializzata di settore PNAS.

La scoperta riguardo all’uomo sulla Terra ed a quando è apparso che cambia tutto

Il cranio di un Australopiteco (Foto Canva – inran.it)

A Sterkfontein sono stati riportati alla luce i resti di alcuni esemplari di Australopiteco, che si ritiene essere la specie più evoluta tra quelle di ominidi che hanno preceduto poi l’essere umano nelle sue prime iterazioni. La prima fu l’Homo Habilis e raccolse il testimone proprio dall’Australopiteco all’incirca due milioni di anni fa. Ma i resti scoperti a Sterkfontein hanno mostrato una datazione molto più in là nel tempo.

Anziché a due milioni di anni fa, una nuova tecnica che registra la misura del decadimento radioattivo nei materiali ha fornito un periodo di gran lunga antecedente a questo. Si parla di almeno tre milioni e mezzo di anni fa. E tutto questo dimostra che non siamo ancora certi di cosa è avvenuto nella preistoria.

I nuovi dati portano alla necessità di dovere riscrivere tutto sulle origine dell’uomo

La scala evolutiva dell’uomo (Foto Canva – inran.it)

Tante cose vanno ancora scoperte, altre necessitano di essere approfondite ed i nuovi ritrovati tecnologici possono essere addirittura capaci di costringersi a riscrivere dati che pensavamo fossero ormai una certezza. A quanto pare quindi l’Australopiteco sarebbe comparso molto tempo prima sul nostro pianeta. Era già convinzione consolidata il fatto che la nostra specie abbia tratto origine proprio dall’Australopiteco, passando per i vari gradini evolutivi che includono, tra gli altri, anche l’Homo Erectus, l’Uomo di Cromagnon e l’Uomo di Neanderthal.

Gli australopitechi, in base a questa scoperta, avrebbero dunque avuto una storia evolutiva molto più lunga che poi li ha indirizzati verso un percorso tale da migliorarne molto caratteristiche sia dal punto di vista fisico che dell’intelletto. C’è da aspettarsi che, con il progredire delle conoscenze in ambito tecnologico, possano sorgere ulteriori nuovi metodi in campo scientifico che ci consentiranno non solo di compiere delle nuove scoperte. Ma anche di potere approfondire delle conoscenze già note, come non poteva avvenire in passato.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.