Il termine indicato per designare questa paura del cambiamento climatico è “ecoansia” e le sue conseguenze possono essere terribili per chi ne soffre.
Il cambiamento climatico è un fenomeno ormai conclamato ed i cui disastrosi effetti sono sotto agli occhi di tutti. Da qualche anno sono in aumento degli eventi metereologici anomali, che si stanno facendo via via sempre più intensi e soprattutto frequenti. Molti esperti hanno parlato della cosa legando lo spostamento delle stagioni ed il verificarsi di trombe d’aria, grandinate, temperature più alte della media stagionale e siccità proprio al famigerato cambiamento climatico.
Un recente sondaggio riferisce di come tre italiani su dieci ritengano esagerati gli avvisi che arrivano da importanti istituzioni politiche come l’ONU e dal mondo scientifico, in merito alla impellente necessità di attuare delle politiche volte ad invertire questo disastroso trend. Da anni i vari governi dei Paesi del mondo si stanno dimostrando incapaci di prendere delle decisioni tali da tutelare il pianeta per le future generazioni. E chi ritiene che il cambiamento climatico sia una esagerazione si sbaglia di grosso, come i vari esperti hanno dimostrato. A poco più della metà del 2023 si è avuto già lo stesso numero dei fenomeni metereologici estremi avvenuti nel corso del 2022.
Cambiamento climatico, cos’è la ecoansia
I nubifragi che hanno casato danni ed anche delle vittime, al pari delle alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna a giugno, sono episodi che trasmettono in alcune persone delle reazioni rappresentati da ansia e stress. Ed addirittura si arriva a dovere fare ricorso ad un supporto psicologico per non fare in modo che la situazione precipiti. Questa serie di disturbi non è da confondere con la più lieve meteoropatia. Si tratta in tutto e per tutto di un disturbo psichico che non andrebbe sottovalutato, e che gli psicologi hanno denominato “ecoansia”.
Tutto questo fa emergere una sensazione di fragilità, di vulnerabilità, che si traduce in un timore molto forte nei confronti della realtà circostante. Tutto questo può diventare talmente condizionante da stroncare sul nascere dei progetti per il futuro, che possono magari includere il doversi trasferire in un’altra città per iscriversi ad una università specifica o per intraprendere un determinato lavoro. Anche solo ascoltare il bollettino del meteo può generare una crisi di panico.
Un fenomeno negativo inibitorio
L’ecoansia impedisce anche di pianificare di avere dei figli, per non fare in modo che vivano in un mondo ormai talmente compromesso. E fa in modo anche dal dissuadere da fare cose piacevoli come l’andare in vacanza. Per quanto possa sembrare una situazione assurda, esattamente come ogni altra paura anche questa fobia dei fenomeni meteorologici estremi finisce con il diventare un ostacolo troppo grande per potere essere superato da soli.
Allora diventa necessario il supporto di uno specialista. Ma che non si limiti ad un mero utilizzo di ChatGPT come in alcuni stanno facendo, pensando di risolvere così i loro problemi. I casi di persone che scoprono di avere sviluppato la ecoansia sono in aumento, proprio a causa di questo sorgere sempre più frequente di trombe d’aria e di grandinate in estate o di alluvioni non messe in preventivo in certi periodi della stagione. Ed anche il caldo record, con temperature anomale e superiori a quelle che sono le medie stagionali rappresentano un fattore che gli ecoansiosi guardano con paura.