Fanno parte della nostra quotidianità e non andranno mai più via: sono i selfie, che rivelano anche molto del carattere e del comportamento di chi viene inquadrato.
Fare i selfie è una azione che ormai chiunque compie. Basta solamente uno smartphone ed è fatta. Non è necessario uno sfondo magnifico come delle cascate o il mare al tramonto. Può andare benissimo anche una anonima parete di casa, lo scatto fotografico che andremo a produrre sarà contestuale a quell’ambiente ed a quella situazione. Però c’è selfie e selfie, nel senso che, nonostante la dinamica sia praticamente quella (basta puntare la fotocamera interna del proprio telefonino in nostra direzione) comunque esistono dei tratti di originalità e di differenza che possono anche indicare dei tratti della personalità ben specifici sul nostro conto.
Gli autoscatti, a ben pensarci, non sono tutti uguali. Ci sono quelli all’interno dei quali siamo solo noi ad occupare la scena e ci sono quelli che invece facciamo in compagnia di uno o più amici. Oppure all’interno dei quali ci mostriamo assieme ad un bell’animaletto domestico. Ed ancora, altre differenze sono costituite da dove realizziamo i nostri selfie: al chiuso o all’aperto, a casa od in un luogo pubblico, per il nostro privato o per postare queste foto su uno dei tanti social network esistenti.
La “meccanica” è la stessa, ma il contenuto interpretabile è molto variegato. I selfie di un professore universitario, di un direttore di museo e simili probabilmente scatteranno un selfie con una posa composta, con magari un sorriso accennato e con sullo sfondo dei libri in una biblioteca, un reperto storico e così via. Dei giovanissimi invece assumeranno le pose più scalmanate, in una discoteca, davanti ad un tavolino pieno di cocktail e simili.
E questo indica quindi delle personalità ben distinte. Chi vedrà queste foto avrà a disposizione già parecchie informazioni sul nostro modo di porci agli altri e di essere. Un individuo più riflessivo invece scatterà foto dell’ambiente, di un tramonto, di una giornata piovosa. Ed anche quando apparirà all’interno della fotocamera, mostrerà la tendenza a farsi notare il meno possibile.
E poi anche la posa rivela molto di che tipo di persona si trova in queste foto fatte al momento. Tenere le mani sui fianchi o le braccia conserte fa capire di essere un soggetto molto sicuro di sé. Così come guardare fuori campo può essere espressione di menefreghismo nei confronti dei soliti conformismi. In generale però chi mostra le pose capaci di trasmettere maggiore positività tendenzialmente sono anche le persone più estroverse e dotate di una mentalità più aperta rispetto a chi invece ha più difficoltà ad esprimersi. Ma, per l’appunto, si tratta di una tendenza e non di una regola.
Può essere vero anche il contrario, esistono sempre le eccezioni. Bisogna comunque fare attenzione a come vengono fatti i selfie, c’è una posizione ben specifica che fa male. Inoltre in molti temono di venire male, allora ecco che ci sono cinque consigli utili su come farsi catturare sempre bene dalla fotocamera interna.