Esistono delle specifiche patologie che consentono di avere l’assegno mensile relativo e di non dovere svolgere controlli continui. Quali sono le malattie per avere l’indennità di accompagnamento?
Quali sono le malattie per avere l’indennità di accompagnamento? Esistono delle precise patologie che garantiscono l’ottenimento dell’assegno mensile e che non necessitano di visite periodiche di revisione, dal momento che sono purtroppo irreversibili e che riportano un livello di gravità permanentemente debilitante. E la cui gravità è conclamata dal fatto che causano una invalidità totale. C’è anche un apposito ddl che risale all’agosto 2007 e che venne emesso dal Ministero della Salute.
L’assegno relativo è di 527,16 euro al mese ed occorre stabilire quali sono le malattie per avere l’indennità di accompagnamento da quelle che eventualmente si trovano sotto all’ombrello della Legge 104. E che offre copertura per altre situazioni. Quest’ultima e l’assegno di indennità rappresentano due situazioni diverse. La indennità è riconosciuta agli invalidi totali che non sono più in grado di deambulare da soli, di nutrirsi in autonomia e di potere compiere qualsiasi altra azione quotidiana, semplice o complessa. Ed ai quali è necessaria una assistenza continua.
Quali sono le malattie per avere l’indennità di accompagnamento?
La Legge 104 riguarda invece gli individui che hanno una condizione definita di handicap, ufficialmente riconosciuta dall’INPS mediante una apposita visita medica. Ma non prefigura una disabilità totale, pur contemplando anche in questo caso una assistenza anche continua. Una persona che ha la copertura della Legge 104 ufficialmente riconosciuta può essere in grado di lavorare. Cosa che invece non può accadere ad un invalido totale.
La lista delle patologie riconosciute
Ora, quali sono le malattie per avere l’indennità di accompagnamento? Quelle riconosciute in via ufficiale sono le seguenti:
- tumori con malati oncologici non autosufficienti per via della loro salute precaria o per le terapie coinvolte;
- malattie mentali quali schizofrenia, disturbo bipolare, epilessia (con diversi livelli di gravità previsti);
- malattie di tipo neurodegenerativo (morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, altre forme di demenza grave…);
- inabilità totale e permanente;
- insufficienza cardiaca di quarta classe;
- insufficienza respiratoria in trattamento continuo di ossigenoterapia o di ventilazione meccanica;
- perdita della funzione emuntoria del rene a trattamento con dialisi in corso e con l’impossibilità di potere svolgere un trapianto;
- perdita anatomica o funzionale bilaterale degli arti sia superiori che inferiori;
- menomazioni dell’apparato osteoarticolare non emendabili;
- autismo ed altri disturbi del neurosviluppo;
- sindrome di Down ed altre malattie congenite;
- sclerosi multipla in stadio avanzato
- diabete mellito in fase di trattamento;
- aritmie, cardiopatie ed altre malattie gravi del sistema cardiovascolare;
- menomazioni permanenti da incidenti o da interventi chirurgici (amputazioni ed organi amputati);
- patologie croniche che riguardano assistenza ininterrotta;
- casi di ischemia seguiti da paralisi;
- Hiv nei casi più gravi;
- artrite reumatoide;
- artrosi;
- paraplegia;
- tetraplegia.
È una visita dell’INPS a stabilire se tutto quanto può essere riconosciuto compatibile con l’ottenimento dell’assegno di accompagnamento. Per avere le idee più chiare il consiglio migliore da seguire comunque è quello di rivolgersi ad un avvocato previdenzialista qualificato, esperto in materia di pensioni e di disabilità.